Montescudaio
Via della Madonna, n.37 – 56040 – Montescudaio
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Montescudaio è un comune collinare della Provincia di Pisa. Il nome è attribuito al latino Mons Scutarius, ma l’insediamento risale all’epoca etrusca attestata dal ritrovamento di una importante Urna Cineraria del VII sec a.C. I primi documenti storici risalgono attorno all’anno 1000, quando il Castello apparteneva ai Conti Pisani dei Della Gherardesca. Dopo guerre e tradimenti tra Pisa e Firenze, nel 1406 alcuni abitanti fecero atto di sottomissione a Firenze ottenendo il permesso di costituirsi in Comune e dotarsi di Statuti propri. Nel 1648 Montescudaio fu sottomesso ai Marchesi Ridolfi, feudatari fiorentini. Nel 1749 i Lorena abolirono i Feudi e nel 1770 i territori furono concessi in affitto alle famiglie più facoltose come i Guerrini e i Cancellieri. Il 14 agosto 1846 un tremendo terremoto distrusse la parte alta del castello. L’economia del paese era basata sull’agricoltura condotta con scarsi mezzi meccanizzati. Il massimo degli abitanti si ha durante il periodo fascista scendendo poi fino a toccare l’indice più basso nel 1970, dovuto all’abbandono della mezzadria con esodo verso l’industria della costa tirrenica. Dal 1980 il paese riuscì a risollevarsi grazie allo sviluppo della zona industriale di Poggio Gagliardo, al Turismo e al rilancio del vino, ottenendo nel 1976 in Marchio D.O.C. La Chiesa Parrocchiale è dedicata a Santa Maria Assunta ma la devozione popolare è forte anche verso la Chiesa della S.S. Annunziata dove si ammirano le statue di Maria e dell’Arcangelo Gabriele.
Il Comune di Montescudaio ha visto finanziato dalla Commissione Europea un proprio progetto nel 2018 nel programma “Europa per i Cittadini” (Europe for Citizens- Town twinning ). Il progetto, valutato come il migliore tra i 137 approvati, ha sviluppato il concetto di Xenìa, di concerto con le comunita di Eberstadt, Evrotas ed Orebić. Il progetto Debating Xenìa scaturisce dall’ospitalità così come era intesa nell’antica Grecia (Xenìa) e cerca di creare una narrazione positiva per rafforzare il dialogo interculturale e la reciproca comprensione. In Grecia l’ospitalità era un codice di comportamento di origine divina e proprio su questo aspetto Debating Xenìa intende sottolineare la forza dell’ospitalità, in contrapposizione al sentimento di ostilità che attualmente appare assai evidente nei confronti di persone migranti. Anche adesso l’Europa è composta da persone molto diverse le quali, proprio in virtù di queste differenze, contribuiscono ad arricchire la cultura europea nel suo complesso e come per gli antichi Greci, per i moderni europei la diversità è un valore aggiunto da conservare. Una volta assunta questa consapevolezza le diverse culture rappresenteranno un valore e non un pericolo. Xenìa è perciò lo strumento di confronto della visione del fenomeno delle migrazioni passate e presenti. Nel progetto l’ospitalità viene analizzata a livello europeo e a livello regionale e locale. Xenìa rappresenta un’opportunità per condividere opinioni sui vari modi di accoglienza, per favorire l’ accettazione dell’ospitalità verso i migranti. Nel corso del progetto è stato realizzato un filmato per documentare il sentimento attuale nei confronti dello straniero, al fine di indurre nei partecipanti una riflessione o un cambiamento del proprio punto di vista. Lo spostamento di prospettiva ha inciso sulla società dei paesi coinvolti nel progetto. Infine, la creazione di un sito web a livello europeo ha spiegato la sostenibilità e la disseminazione del progetto stesso.