Domus De Maria
Sardegna
Il Comune di Domus de Maria ha avuto la sua origine nel Settecento e si estende nella parte sudoccidentale della Sardegna. Il territorio è contraddistinto da due aspetti morfologici: uno montano, nel quale si trova il centro abitato, e uno costiero con mare limpido e cristallino, spiagge pulite, dune coperte da ginepri secolari e lagune che ne accrescono le bellezze naturali.
La cittadina è nota per la stupenda fascia costiera e le rinomate spiagge e stagni di Chia, tutte inserite nella zona SIC ITB042230 di Porto Campana e ricomprese nell’Area Marina Protetta “Capo Spartivento”. La zona è ricca di insediamenti archeologici: nuragici e, nella fascia costiera, insediamenti fenicio-punici con la presenza dell’acropoli di Bithia (circa VIII sec. A.C.) situata nel promontorio della torre di Chia, le necropoli di cui una situata nella spiaggia denominata “Sa Colonia” e l’altro, un Tophet, situata sull’Isola “Su Cordolinu”.
Negli ultimi 12 anni sono state realizzate le campagne di scavo nell’antica città di Bithia: Acropoli e Necropoli. Nell’area del Tophet situata nell’Isola “Su Cordolinu” le campagne di scavo hanno ripreso vigore nell’anno 2020 con l’Università Cà Foscari di Venezia.
I numerosi reperti derivati da tutte le campagne di scavo sono oggetto di restauro nel laboratorio realizzato nel territorio comunale con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le provincie di Oristano e Sud Sardegna, con la quale il Comune di Domus de Maria ha in corso il progetto “sistema dei siti e necropoli puniche della Sardegna Meridionale” per un importo totale di € 1.500.000,00.
La realizzazione di tali progetti è oggetto di candidatura UNESCO. La Torre di Chia, oggetto di allestimento multimediale, è visitabile ed in gestione comunale.
Le aree di scavo sono visitabili periodicamente in giornate calendarizzate con visite guidate gestite dal Comune di Domus de Maria e dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari.
Una delle scelte strategiche dell’Amm.ne di Domus de Maria è di considerare la cultura, le tradizioni e i prodotti del territorio un investimento connesso all’obiettivo di costruire un nuovo modello di sviluppo.
L’Amm.ne dal 2012 aderisce al progetto denominato “Ficusnet”, rete internazionale mediterranea delle città produttrici del fico. Nella valorizzazione delle peculiarità del proprio territorio, il Comune ha realizzato il marchio De.Co. (Denominazione Comunale).
Hanno aderito e sono iscritte al registro comunale dal 2017 già 14 aziende che hanno aumentato la produttività e iniziato la conservazione e trasformazione del prodotto fresco. Il lavoro di valorizzazione del Fico Nero di Chia, con la realizzazione del parco agricolo ambientale, nella piana di Chia, loc. Sa Tanca de sa Tuerra, ha implementato l’economia e la produttività delle aziende che detengono la De.Co. Sono in fase di registrazione altre aziende agricole produttive.
La realizzazione del parco agricolo ambientale ha sostituito un precedente piano di lottizzazione per realizzare seconde case, tutti i terreni interessati alla coltivazione del Fico Nero sono mantenuti produttivi salvaguardandone la vocazione agricola e la biodiversità. Già dal 2013 una Docente del Dip.to di Agraria, Univ. di Sassari ha classificato il Fico di Chia attribuendogli la denominazione botanica di “Nero di Chia”, unico nel suo genere, ed ha presentato, durante il convegno internazionale annuale che si tiene a Chia, l’unicità del prodotto descrivendolo come elemento essenziale dell’agricoltura tradizionale, emblema del paesaggio rurale, coltura a basso impatto ambientale.
La presenza del “Nero di Chia” è antichissima, come confermata dal ritrovamento presso l’acropoli di Bithia di uno splendido esemplare di fico in ceramica.
Il fico è in grado di produrre sostanze che nutrono e proteggono il corpo e la mente.
È utilizzato per la preparazione di alimenti, ricco di minerali, allontana le malattie ed allunga la vita. Questo Comune è inserito nella “Cintura dei Comuni della Longevità”. La pianta di fico cresce lungo le sponde del Rio Chia e non necessita di fertilizzanti chimici. Con questo progetto il Comune ha voluto tutelare un prodotto autoctono di pregio e incentivare l’attività agricola sostenibile di giovani agricoltori. Ha dimostrato che il turismo, e l’economia del mare, può essere abbinato alla tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale e costiero.