Montelepre
Sicilia
La storia del paese comincia in epoca classica, quando Hiccara, alleata militarmente con Selinunte, Catania e Siracusa, venne attaccata dagli Ateniesi. Alcuni abitanti si rifugiarono sull’attuale Monte d’Oro, da dove potevano dominare il circondario. Una volta abbandonato l’abitato, si stabilirono a valle dove vi era il feudo che apparteneva al monastero di S. Caterina al Cassaro di Palermo.
Nel 1429 il feudo passò alla Cattedrale di Monreale. Poiché in zona c’erano numerosi briganti che disturbavano la quiete del paese, l’arcivescovo di Monreale, Giovanni Ventimiglia, fece costruire una torre intorno al 1435; la gente, sentendosi più sicura, incominciò a costruire le proprie case intorno ad essa. Nel 1600 circa il villaggio passò a Pietro Bellacera di Monreale, la cui moglie, dopo la sua morte, fece costruire una chiesa, che diventerà la chiesa madre. Nel 1715 il villaggio era costituito da 138 case. In seguito Castrenze di Bella, un ricco proprietario monrealese, fece costruire un piccolo ospedale civico nella periferia nord del comune e il collegio di Maria che aveva lo scopo di istruire le ragazze nell’arte del ricamo. Alla fine del Settecento si è registrato un notevole incremento della popolazione, passata da poche centinaia di abitanti a ben 3000. Nel 1812 il villaggio fu dichiarato comune con il nome di Montelepre e nel 1848 Paolo Migliore vi fondò una società segreta di carbonari che aveva rapporti diretti con Giuseppe Mazzini. I carbonari monteleprini cacciarono le truppe borboniche che stavano per attaccare il comune e si misero agli ordini di Garibaldi durante la sua marcia verso Palermo. Nel 1864 anche Montelepre fu infestato dal colera e il comune ebbe grossi problemi per la sepoltura dei tanti morti, per questo nel 1880 fu costruito un cimitero. Alla fine dell’Ottocento alcuni giovani monteleprini rinunciarono alla chiamata alla leva e diventarono briganti. Dal 1900 in poi molti paesani emigrarono in cerca di lavoro in America e verso il nord Europa. La storia della prima metà del Novecento è segnata dalla presenza del bandito monteleprino Salvatore Giuliano che seminava terrore nei territori circostanti.
Il Comune di Montelepre ha colto come occasione unica la possibilità di presentare progetti di riqualificazione urbana e di energia green attraverso i bandi del PNRR, molti di questi sono stati ammessi a finanziamento e presto verranno iniziati i lavori.
Al fine di ridare lustro al centro storico, oltre alla costituzione di una zona a traffico limitato che consente ai cittadini di vedere la piazza finalmente sgombra da veicoli, riducendo notevolmente le emissioni di CO2, è stato presentato e ottenuto finanziato il progetto che prevede la valorizzazione e la riqualificazione di una parte storica del paese, in parte abbandonata, con la ripavimentazione dell’antico quartiere al fine di renderlo accogliente, avendo a mente l’antica pavimentazione e la riqualificazione delle scalinate esistenti e nuovi punti luce, con lampioni antichi, a risparmio energetico.
La zona in questione è limitrofa ad una torre chiamata dei Ventimiglia che insiste nel comune a partire dal 1400 dove attorno si è insediato il primo nucleo abitativo. Considerato che il quartiere in argomento è a valle della Torre Ventimiglia, il progetto finanziato ha previsto il “dialogo” tra questa parte del Paese e il parco urbano.
Nel citato Parco verranno effettuati interventi di restyling al fine di rendere fruibile questi luoghi a tutti i visitatori nonché sarà previsto un parcheggio a disposizione sia dei residenti che dei visitatori e con lo scopo di favorire il benessere psico-fisico e di vivere attivamente le aree verdi del paese , è stato richiesto e finanziato un progetto di riqualificazione del parco urbano con la sistemazione delle aree verdi e la collocazione di attrezzature calisthenics.
Montelepre è stato uno dei pochi paesi a redigere il Paesc, un piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima grazie al quale il Comune ha pianificato le azioni da adottare per ridurre le emissioni in atmosfera dell’80% entro il 2030 e per adattarsi ai cambiamenti climatici, inglobando una serie di pratiche a salvaguardia dell’ambiente.
Per poter ridurre pertanto i consumi energetici si è provveduto all’efficientamento energetico relativo all’illuminazione pubblica, si è avviato inoltre il progetto per illuminare zone periferiche del paese attraverso i pannelli solari. Sono stati presentati progetti di efficientamento energetico dei plessi scolastici e degli uffici comunali.
E’ stato avviato l’iter per la costituzione delle comunità energetiche convinti che l’efficienza energetica non comporti solo un risparmio economico ma una minore produzione di sostanze inquinanti vista la necessaria attenzione verso l’ambiente per il futuro del nostro pianeta.