Roccaraso
Abruzzo
La città è sorta verso la fine del X secolo attorno al torrente Rasinus, da cui deriva il nome di Rocca Rasini, che poi è diventato Roccaraso. Per lungo tempo questa è stata una piccola comunità la cui economia si è basata sull’agricoltura e sul pascolo. Posto alla sinistra dell’alto corso del fiume Sangro e compreso nel Parco Nazionale della Majella, il centro di Roccaraso è collocato nel piano delle Cinquemiglia e per secoli è stato crocevia di transumanza e commerci tra Nord e Sud. Fu minato e raso al suolo durante la II Guerra Mondiale e ricostruito poco distante. Era il 3 Novembre 1943, quando, le truppe tedesche, intimarono alla popolazione di sfollare, ed il paese fu distrutto. Roccaraso, infatti, si trovava proprio sulla direttrice della linea Gustav, il sistema di fortificazioni con cui i tedeschi cercarono di fermare l’avanzata degli Alleati dopo lo sbarco a Salerno. Quasi nessun edificio rimase in piedi, compreso il teatro costruito nel 1698, uno dei più antichi d’Italia. Gli abitanti di Roccaraso, al loro rientro, ebbero la forza e la capacità di ricostruire il paese, riportandolo, in breve, ad essere punta di diamante del turismo montano, invernale ed estivo.
Molta strada è stata percorsa da quel lontano 1897 quando, con l’inaugurazione della tratta ferroviaria Sulmona-Carpinone, che si snoda lungo 128 km di bellezza, storia, arte e cultura, pensata all’indomani dell’Unità d’Italia con la legge Baccarini del 1879 per collegare l’Adriatico con il Tirreno passando dagli Appennini, si crearono le basi per lo sviluppo di Roccaraso, oggi maggiore stazione sciistica dell’Italia centromeridionale. Il comprensorio di piste e impianti di risalita si estende per più di 110 Km e può vantare il più esteso sistema d’innevamento programmato d’Italia (il terzo in Europa). Un altissimo standard di efficienza nella gestione dei servizi turistici, continuamente implementati, permette a Roccaraso di continuare la propria gloriosa storia di Sci, che vanta più di 100 anni.
Da molti anni si è verificata, attraverso ricerche storico-antropologiche, la grande importanza che ha avuto per tutto il XX sec. la ferrovia che da Sulmona si inerpica attraverso il territorio del Parco Naz. della Maiella fino agli Altopiani Maggiori, facendo tappa a Roccaraso, per incrociare successivamente il nodo di Castel di Sangro e proseguire verso Carpinone e Isernia.
Grazie all’iniziativa promossa congiuntamente al Presidente della Regione Abruzzo è stato possibile avviare un’azione mirata a potenziare risorse a favore della valorizzazione turistico-culturale del comprensorio. Fu proprio un esponente politico di Roccaraso, il barone Giuseppe Angeloni, all’epoca Segretario Generale dei Lavori Pubblici, a battersi per la costruzione di questa importante tratta.
L’approvazione dell’opera avvenne nella seduta della Camera del 14 Giugno 1879. Si trattò di uno strategico capolavoro di ingegneria che, rispettando il paesaggio e l’ambiente, permetteva di affrontare ripide pendenze e, da un lato metteva in collegamento Sulmona e la Valle Peligna con Napoli, dall’altro allacciava la Valle del Sangro e gli Altopiani Maggiori al tronco ferroviario Roma-Pescara. La ferrovia fu inaugurata il 18 Settembre 1897. Si sta lavorando in tutta Italia e in Europa al recupero dei treni storici e alla loro nuova valorizzazione nel ruolo di treni di interesse turistico.
La tratta, da qualche anno, è stata ribattezzata “Transiberiana d’Italia” e si classifica come seconda in tutta la Penisola per bellezza dei luoghi e per quota del tracciato raggiunta. Il “Panorama” del 15 Febbraio 2016 elogia le dieci linee ferroviarie più belle al mondo: “Al secondo posto, il Treno storico Sulmona-Roccaraso, Italia. Carrozze d’epoca e panorami mozzafiato rendono unico il viaggio da Sulmona a Roccaraso grazie al treno storico a vapore che, ancora oggi, attraversa il Parco della Majella”.
La Fondazione delle Ferrovie dello Stato ha particolarmente a cuore la valorizzazione di questa tratta storica e così anche diverse associazioni locali e nazionali ne apprezzano i pregi paesaggistici e turistici.
Il nostro progetto si inserisce proprio nel progetto internazionale di “valorizzazione nel ruolo di treni storici di interesse turistico”. La Transiberiana d’Italia ha introdotto grandi innovazioni, innescando un circuito virtuoso nel sistema turistico produttivo per le aree interne interessate. La bellezza del viaggio, l’atmosfera allegra e l’approfondimento storico culturale completano il tutto.