San Nicolò Gerrei
Sardegna
San Nicolò Gerrei è il principale centro del territorio omonimo. Si trova a 370 metri d’altitudine, in un’area ricca di altopiani a sud del fiume Flumendosa. Il nome del paese deriva dal patrono San Nicola, festeggiato nel mese di maggio.
L’esistenza del centro è attestata da fonti documentarie del XIII secolo: è citato come Padule (o Pauli), nome che rimarrà in uso fino al 1863. Deriva dal latino palus (in italiano palude), poiché l’abitato sorgeva in una conca soggetta a stagnazione e interessata da numerose risorgive. Il Centro fu abitato sin dal Neolitico come testimoniano resti di nuraghi e complessi nuragici dislocati in tutto il territorio. Sono, infatti, presenti due fonti nuragiche “Su Musuleu” e “Is Mulineddus”; vi è, inoltre, un importante circolo megalitico situato nel punto più alto del paese, “Mont’Ixi” (838 mt). In epoca romana la regione era conosciuta col nome di Galilla. Una testimonianza epigrafica del periodo attesta la presenza di un importante santuario salutifero situato nelle campagne del paese.
Si tratta di una base di colonna in bronzo recante un’iscrizione trilingue (Punico, latino e greco). I tre testi sono una dedica votiva: il fedele Cleone rende grazie al dio Eshmun (corrispettivo di Asclepio greco ed Esculapio latino) per la salute recuperata.
Il reperto, risalente al II secolo a.C., è custodito oggi nel museo dell’antichità di Torino.
Di epoca romana rimangono, inoltre, importanti reperti, tra cui un tesoretto di quasi 400 monete coniate tra 117 e 251 d.C. Altre eredità romane furono portate nella Penisola dai Savoia nel XIX secolo. Da segnalare un sarcofago in marmo pentelico riccamente scolpito, tra i più preziosi ritrovati in Sardegna.
Durante il Medioevo, il territorio appartenne al giudicato di Cagliari e costituiva uno dei 16 distretti politico-amministrativi.
San Nicolò Gerrei oggi è il principale fulcro della Sardegna centro orientale, e affianca un’economia agropastorale a recenti iniziative industriali.
Il Comune di San Nicolò Gerrei negli ultimi anni ha consolidato la sua centralità nel territorio grazie a una politica economica tesa ad attirare investimenti pubblici e privati. Nel 2012 il Comune acquisì attraverso un’asta pubblica i locali dell’ex caseificio del Gerrei di circa 4000 mq, al fine di rilanciare l’economia del paese.
Dopo importanti interventi di riqualificazione energetica dell’intero complesso, costati circa 1,3 mln di euro, l’Amministrazione decise di mettere a disposizione l’intera area alle imprese del territorio sia artigianali che commerciali.
In seguito a diversi bandi pubblici, susseguitosi tra il 2014 e il 2022, si sono insediate nell’area, opportunamente lottizzata, sei imprese che, supportate dall’Amministrazione Comunale, hanno deciso di investire sul territorio.
Al fine di agevolare lo sviluppo delle attività, il Consiglio Comunale stabilì sin da subito canoni di locazione modici e accessibili di € 16,00 mq/anno. Inoltre, ridusse le c.d. tasse comunali per tutte le attività artigianali e commerciali insediate nel nuovo polo.
L’iniziativa sta riscontrando ancora oggi grande successo tra le nuove imprese del territorio. Esse, nel corso del corrente anno, hanno partecipato all’ultimo avviso bandito dal servizio tecnico comunale, aggiudicandosi ulteriori quattro lotti su cinque disponibili.
Di seguito le positività del progetto presentato:
1) la riqualificazione di un’area fortemente degradata;
2) la messa a sistema delle risorse patrimoniali comunali;
3) la creazione di un polo attrattivo artigianale e commerciale, al fine di incrementare lo sviluppo economico e sociale del territorio;
4) incremento delle entrate per il bilancio comunale, seppur esigue, ma che permettono nell’insieme di tenere gli edifici efficienti;
5) incremento delle unità lavorative di circa n. 13 unità (calcoli effettuati con i contratti di locazione già in essere), con possibile aumento a seguito di ulteriori 4 lotti assegnati, in attesa di firma contrattuale;
6) sviluppo del settore secondario, in un’area caratterizzata principalmente da un’economia agropastorale;
7) la riduzione delle tasse c.d. comunali per tutte le utenze, insediate nell’area citata (TARI scontata del 30%, ed esenzione dell’IMU sugli immobili); Il Comune, visto il buon esito riscontrato, attuerà nel prossimo periodo, la stessa metodologia utilizzata per la messa a fruizione del restante patrimonio edilizio.