Asti
Asti è colori, profumi, suoni. Asti è arte, musica, folkore. È vino, tartufo, Palio, è grande cucina e Sagre. È una città ricca di storia. È città di artigiani e mercanti, di banchieri che hanno fatto la storia del commercio in tutta Europa. Ma sono le persone, gli aneddoti e le tradizioni che rendono questa città un luogo unico da scoprire e da vivere. Questo e molto altro ha contribuito a far sì che il territorio della Città sia diventato, insieme a Langhe-Roero e Monferrato, il 50° sito Patrimonio dell’Umanità U.N.E.S.C.O. Asti è una delle principali città d’arte del Piemonte, custode di un ricco patrimonio artistico ed architettonico: in particolare, è visibile il più vasto insieme architettonico basso-medioevale della Regione, a memoria di quello che fu il più potente comune piemontese. Numerose sono torri, case-forti, chiese, domus e palazzi di origine medievale, ma anche di altri periodi storici. Del periodo romano, sono ancora presenti, la Torre Rossa, la Domus romana, i resti dell’anfiteatro, delle terme e del foro. Del periodo romanico di notevole interesse sono le cripte di Sant’Anastasio, San Secondo e il complesso di San Pietro in Consavia. Questo complesso comprende la chiesa rotonda, la contigua cappella Valperga, il Chiostro e parte della casa priorale. Dal sec. XII fino al 1798 il complesso appartenne ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, poi detti di Rodi e di Malta. La chiesa (1110-1130), per la sua forma, viene collocata tra gli esempi più significativi di chiese edificate a imitazione della rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme e stilisticamente rientra nella scuola romanica del Monferrato.
Del periodo basso-medievale fanno parte la cattedrale di Santa Maria Assunta, la collegiata di San Secondo, custode delle reliquie del patrono della Città, la chiesa parrocchiale di Viatosto e la chiesa di Santa Maria Nuova. Inoltre nella zona nord occidentale della città è possibile ammirare un tratto delle antiche mura utilizzate per la difesa in epoca medioevale. Del periodo rinascimentale rimane la testimonianza architettonica di palazzo Malabaila, che nel Cinquecento ospitò Luigi XII durante un suo soggiorno in Città. Del periodo barocco, grazie anche al notevole impulso dato dalla presenza dell’architetto Benedetto Alfieri, si evidenziano la chiesa di Santa Caterina, la chiesa di San Paolo, la chiesa di San Martino, la chiesa di San Silvestro, la chiesa di San Rocco, la chiesa confraternita della SS. Trinità e Sant’Evasio, la chiesa della Consolata e l’annesso monastero cistercense.
Tra gli edifici barocchi più importanti Palazzo Ottolenghi, un complesso architettonico monumentale vincolato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Piemonte), oggetto di un importante opera di riqualificazione. L’intervento riguarda il restauro conservativo e la valorizzazione di un Palazzo unico come testimonianza in Piemonte di residenza alto-borghese. Negli ultimi anni sono stati inaugurati il Museo del Risorgimento, la Sezione Museale della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi e sono stati aperti al pubblico il salone d’onore e la sala adiacente al primo piano, grazie agli ultimi restauri del 2015 e concernenti gli interventi di restauro conservativo con recupero e valorizzazione degli apparati pittorici e decorativi e degli arredi fissi e mobili, costituenti l’atrio, lo scalone monumentale, il salone d’onore e la sala adiacente, tutti al piano nobile dello storico Palazzo.