Buccino
Il Parco Archeologico dell’Antica Volcei è stato definito “urbano” perché esso si sviluppò sotto l’antico centro storico del Comune di Buccino. La sua specificità consiste nella corrispondenza esatta dell’area urbana dell’antica Volcei con il centro storico attuale. La ricostruzione del centro storico, interamente colpito dal terremoto del 1980, si è convertita in un piano di recupero e di restauro. Ciò ha permesso di realizzare un parco archeologico urbano unico nel suo genere, una città nella città, nel quale i ritrovamenti antichi si fondono armonicamente con le strutture medievali e recenti presenti nel tessuto urbano. Il visitatore percorrendo stradine e vicoli del centro storico si imbatte nel podio di un tempio, nelle strutture di un intero isolato affacciato su un lungo tratto di strada basolata, nelle terme con i pavimenti a mosaico, nelle grandi fondazioni in cementizio del macellum (mercato), nei resti monumentali delle grandi costruzioni del lato sud dell’arce, che continuano anche oggi la loro funzione sostenendo le strutture del castello normanno-angioino. Il castello stesso è parte fondamentale del percorso archeologico insieme al complesso rupestre, insediamento monastico di eremiti di età altomedievale.
A Buccino si trova quindi un’inedita forma di sito archeologico, nel quale antichità e quotidianità sono tutt’uno. L’esposizione del Museo Archeologico Nazionale “Marcello Gigante” occupa una superficie di circa 1600 mq, su quattro livelli, negli spazi posti intorno al chiostro degli Eremitani di S. Agostino, costruito nel 1474 dall’architetto Natale di Ragusa ampliando una più antica sede conventuale databile intorno agli anni finali del XIII secolo. Gli ambienti al piano terra sono per la maggior parte destinati ai servizi di accoglienza del museo. Il livello espositivo comprende tre sale. La prima raccoglie una serie di immagini del territorio ispirate all’iscrizione catastale, conservata nella torre del castello, che, con il suo lungo elenco di pagi e proprietà descrive il territorio pertinente alla “Vulceiana Civitas” di età costantiniana. L’esposizione inizia con la sezione ”Dalla pietra al bronzo: frammenti di vita preistorica” che presenta corredi delle tombe eneolitiche della cultura del Gaudo e materiali dell’età del Bronzo dal villaggio di Tufariello. La terza sala ospita la sezione “Nascita di un’identità” illustra il periodo di formazione di una cultura locale, nota con il nome di Cultura della Valle del Platano” (VII sec. a.C). La sezione intitolata “Principi e guerrieri” occupa il secondo livello espositivo dove sono presenti le grandi tombe (VI sec. a.C. – metà IV sec. a.C.). Con la presentazione dell’area sacra di S.Stefano inizia la sezione “Una famiglia aristocratica”, di questa famiglia faceva parte una giovane signora sepolta, nei pressi di un’area di culto femminile, con il suo splendido corredo di monili in oro e vasi d’argento. La sala da banchetto, della stessa area, è stata ricostruita in questa sezione, con la ricomposizione del pavimento a mosaico e della decorazione architettonica; un apprestamento multimediale arricchisce l’allestimento della sala con scene virtuali. “Storia di una città” è l’area espositiva destinata a documentare le vicende della città e concepita come una galleria del tempo dove postazioni multimediali, plastici e materiali accompagnano il visitatore attraverso cinque secoli di storia. Infine nel salone gotico sono collocate statue onorarie in marmo e iscrizioni pubbliche che documentano il momento della “Città di marmo” (fine I sec. a.C. inizio I sec. d.C.).