Cercivento
Nella regione alpina della Carnia, zona del Friuli Venezia Giulia ai confini con l’Austria, si incontra Cercivento, incastonato nel verde, dolcemente adagiato sulle pendici del monte Tenchia che il poeta Giosuè Carducci rese immortale in una lirica titolata “In Carnia”. Si tratta di un comune di 700 abitanti, suddivisi in tre nuclei: di Sopra, di Sotto, Casali.
L’etimologia popolare vuole che il nome derivi dal latino circum ventum, con chiara allusione al fatto che il paese, sorto alla confluenza di due valli – la valle del Bût e la Valcalda – gode di un clima salubre, ben ventilato. Cercivento è uno del centri più antichi della montagna carnica: in questo territorio strategico, attraversato da importanti strade romane, i Longobardi avevano posto un presidio militare.
Alla prima metà del 1300 risale la prima costruzione della Pieve di San Martino, in località Cente, dove sorgeva il nucleo abitativo originario, spazzato dalla furia di una frana nel 1692.
Il periodo più fiorente per il paese si colloca nei secoli XVII e XVIII, grazie alla ricchezza derivata dai commerci d’oltralpe dei cramârs. Orgoglioso della sua storia e delle sue tradizioni, Cercivento si configura come uno dei borghi più interessanti di questo angolo di Italia, geloso custode della propria identità. Alcune tradizioni sono di estrazione pagana: esiste un vasto patrimonio di racconti popolari aventi come protagonisti fate e streghe, orchi, agane, folletti; interessante e suggestiva l’usanza celtica del lancio das cidules, nei giorni intorno al solstizio d’estate. Il giorno di san Silvestro, l’Onoranda Compagnia dei Cantori della Chiesa, visitando cappelle votive e famiglie, esegue l’antica lauda ben augurale di Giesù cjamìn. Altrettanto immutato l’impegno di fedeltà al pellegrinaggio a san Vito, antico voto di ringraziamento per lo scampato pericolo da una pestilenza.
Da secoli la conoscenza e l’uso di erbe officinali fanno parte della cultura popolare di questa comunità. Non deve stupirci dunque se proprio a Cercivento si sono realizzati progetti molto interessanti, coniugando l’intento di salvaguardare il territorio e, a un tempo, di valorizzare antichi saperi. Nei nostri campi vengono coltivate diverse piante aromatiche e officinali, materia prima per creare prodotti assolutamente naturali e di qualità: creme, unguenti, balsami, tisane.
Anche la cucina attinge alla stessa tradizione: piatti unici, preparati con le nostre erbe spontanee, con piante coltivate nei nostri orti, ricette tramandate dai nonni e custodite gelosamente.
Acque limpide e fresche, a volte convogliate in rogge che un tempo azionavano macine di mulini e ingegnosi meccanismi di fucine; sentieri ben segnalati che conducono con percorsi agevoli fino in quota, sul monte Tenchia, da dove l’occhio può dominare un panorama mozzafiato.
Storia, cultura, tradizione, bellezze naturali: tutto questo può trovare il visitatore che giunge a Cercivento. Ma questo luogo vuole anche e soprattutto proporre un itinerario artistico speciale, capace di emozionare e di nutrire l’anima di spiritualità. Cercivento è infatti il paese della Bibbia a cielo aperto: nelle piazze, lungo le vie, sui muri di edifici pubblici e di case private sono esposti pannelli rappresentanti scene bibliche a tema. Lungo un itinerario ben segnalato, avviene l’incontro, magico e suggestivo, con la Sacra Scrittura: sono immagini del Vecchio e del Nuovo Testamento, da cui trasuda la parola di Dio, viva, efficace; ogni scena chiama alla riflessione ed emoziona col fascino della sua bellezza artistica e la forza del suo messaggio.