Gimigliano
Centro di circa quattromila abitanti distante 15 chilometri da Catanzaro incastonato tra la splendida vallata del fiume Corace ed il versante meridionale della Sila catanzarese. L’ubicazione di due distinti centri abitati, oggi concretamente collegati da un disordinato ma esteso anello di insediamenti edilizi, ne testimoniano l’origine medioevale. Le sue origini risalgono, infatti, al 987, quando alcune frange di popolazioni, seriamente preoccupate da ragioni di difesa a causa degli assalti razziatori che sempre più numerosi sbarcavano sulle coste calabresi scelsero come riparo le rupe gimiglianesi dando così vita a nuovi casali.
Il nome Gimilon (dal greco terra abbondante di frutti ), pare sia stato attribuito con decreto dall’imperatore bizantino Nicefaro Foca. Successivamente, sotto il dominio dei borboni, Gimigliano divenne capoluogo di un circondario che comprendeva i comuni di Cicala e San Pietro Apostolo. La presenza del monastero greco di San Nicola di Buccitano probabilmente contribuì all’arricchimento del patrimonio architettonico religioso che nel 1310 contava già tre chiese.
Centro di Catanzaro fino al 1481 e poi dei Caraffa (1451 – 1610 ) e infine dei Cigala sino al 1799, venne poi aggregato al cantone di Catanzaro e quindi al dipartimento della Sagra. Nel 1807 é università nel governo di Tiriolo per punizione dei francesi ai quali si era ribellata. Oggi il centro dell’immediato hinterland catanzarese riveste un ruolo tutto particolare dovuto ad alcune sue peculiarità rappresentate dalla conformazione urbanistica del centro storico, colpevolmente deturpato, le cave di marmo e delle miniere di ferro; dai beni architettonici, dal patrimonio artistico e di quello artigianale, dal patrimonio architettonico rappresentato dal ponte sul fiume Corace, il primo in ordine di tempo tra le strutture Maillart progettato dagli ingegnieri Galli e Franciosi, da quello sul torrente Patia esempio della tecnica del cemento precompresso, della devozione alla Madonna di Porto ed al suo Santo Patrono San Giuseppe la cui artistica statua in legno viene conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta. I suoi famosi marmi verdi sono stati utilizzati per la realizzazione della gradinata della Chiesa del Gesù di Napoli, per i pavimenti della Reggia di Caserta, per il coro d’inverno e nicchie della Basilica di San Giovanni in Laterano, nel piazzale centrale di San Pietroburgo ed in tantissime chiese e fabbricati di Catanzaro e del circondario. L’inserimento di Gimigliano negli itinerari del grande Giubileo, rappresenta un ulteriore tassello indelebile della sua millenaria storia. Non poteva, quindi, esserci miglior modo per festeggiare questo traguardo per un Comune che, sebbene svuotato dagli anni dell’emigrazione e dalla continua tracimazione verso la città Capoluogo, riveste pur sempre un ruolo importante e di riferimento per tutto il comprensorio della valle del Corace.
Il Comune di Gimigliano si è recentemente contraddistinto per la sua attività in favore della trasparenza amministrativa. L’iniziativa è stata quella di ampliare il sito dell’Ente e creare un modo per informare, in tempo reale, i cittadini delle attività intraprese dall’Amministrazione. Sul sito è stato creato un contatto con il sindaco “Il Sindaco Risponde” creando un contatto diretto. E’ stata, inoltre, attivato un filo diretto con i cittadini, attraverso la piattaforma di Gastone dove i cittadini attraverso il pc o anche caricando l’app sul cellulare possono, senza limiti di orari, segnalare o interagire con la pubblica amministrazione oltre che partecipare attivamente all’attività della pubblica amministrazione e diventare così protagonista della cosa pubblica. L’iscrizione è semplice e veloce.