Jelsi
Jelsi è un paese del Molise situato nella Valle del Fortore. Con i suoi 1800 abitanti rappresenta una comunità che vive soprattutto di artigianato, agricoltura e da qualche tempo di turismo.
Sul territorio si trovano bed and breakfast e alberghi. Le sue origini sono medievali, si pensa che sia stato fondato dai Bulgari ospitati nel Ducato di Benevento. Di questo periodo ne sono testimonianza, oltre al Centro storico, con la Chiesa madre dedicata a Sant’Andrea apostolo e il Palazzo ducale, la Chiesa dell’Annunziata, che conserva un ciclo di affreschi di scuola giottesca, unico nel suo genere, risalenti al 1363, dove si trova una rara immagine relativa alla iconografia di Cristo rappresentato nella sua completa nudità.
Jelsi, oltre a trovarsi sulla millenaria Via Micaelica, che porta i pellegrini a piedi al Santuario di San Michele sul Gargano, è conosciuto soprattutto per la Festa del Grano in onore di Sant’Anna. In estate, per più di un mese, le sue strade sono addobbate con chilometri di trecce di grano che si allungano sospese a mo’ di festoni sui marciapiedi lungo la via principale, intrecciate spontaneamente all’aperto dagli jelsesi davanti alle loro case, tutto per onorare la Santa. I festeggiamenti culminano nel corteo processionale del 26 luglio di ogni anno, allorquando ogni famiglia porta in sfilata un proprio carro addobbato con paglia e grano finemente lavorati. Nonostante i carri nel corso degli anni hanno assunto un carattere di modernità, diventando delle vere e proprie opere d’arte realizzate in grano e paglia, la Festa del Grano affonda le sue radici nei riti propiziatori e di ringraziamento dei popoli mediterranei e ancora oggi conserva il fascino di una manifestazione profondamente legata alla religiosità popolare ma innovata nella forma e nelle espressioni.
A ricordo dell’offerta devozionale originaria sfilano le “traglie”, slitte di legno ricolme di grano trainate da buoi, utilizzate fino agli anni Sessanta per il trasporto nei lavori agricoli. Riscontrato il grande interesse per la manifestazione, da alcuni anni, oltre all’istituzione di una scuola del carro e della lavorazione delle trecce di grano, rivolta ai giovani, è stato aperto il Museo di Comunità, una sorta di paese-museo in cui anche i cittadini ne sono parte attiva con le loro competenze e abilità legate al grano. Si possono seguire i lavori di costruzione di un carro nel periodo antecedente la festa, si possono visitare la casa e il laboratorio di chi annualmente porta il carro in sfilata, le opere in paglia conservate in Chiesa madre, nei vari locali comunali e nel MUFEG, Museo della Festa del Grano. Quest’ultimo occupa gli spazi del Convento Santa Maria delle Grazie, conserva le opere migliori della Sfilata del 26 luglio e ospita anche i laboratori operativi-didattici inerenti alla lavorazione del grano.
Lungo l’arco dell’anno, diverse sono le occasioni di festa che animano la comunità, anche a cadenza settimanale, tra queste Il Ballo dell’Orso: pantomima in cui, prendendo spunto da un’azione carnevalesca originaria, si rappresenta la cattura dell’Orso, elemento disturbatore della quiete pubblica, che inizialmente viene tenuto a catena e poi liberato, quale metafora dell’accettazione del diverso. A dare sapore alle giornate jelsesi, oltre all’ottimo pane locale e al vino molisano Tintilia, concorre “ ‘u ‘Funnëtéglie”, un intingolo fatto di pomodori, peperoni, salsiccia conservata nella sugna, cipolla, uova, peperoncino, basilico, tutti cotti in padella, ove direttamente si possono “affunnaë” (intingere) fette di pane e portarle direttamente alla bocca.