Pontecorvo
Pontecorvo è un Comune di 13.300 abitanti situato in provincia di Frosinone esattamente a metà strada tra Roma e Napoli. Deve il suo nome al “pons curvus” sul fiume Liri, ma forse anche al simbolo benedettino del corvo, nel periodo di soggezione a Montecassino. Ipotesi, quest’ultima, avvalorata dal civico stemma raffigurante un ponte curvo sormontato da un corvo. Le origini della città risalgono al IX sec., quando il gastaldo di Aquino Rodoaldo fece costruire a ridosso del ponte, su uno scoglio roccioso, il castello con cinta muraria e torre (attualmente torre campanaria della Cattedrale di S. Bartolomeo, edificata proprio sui ruderi dell’originario castello feudale). Dal 1463 Pontecorvo costituì una “enclave” pontificia nel territorio del Regno di Napoli, divenendo nel 1805 principato napoleonico con Bernadotte. Tornò, con la restaurazione, alla Santa Sede, fino al 1860. La seconda guerra mondiale porta morte e distruzione: il primo novembre del 1943 Pontecorvo fu bombardata e rasa al suolo. Il ponte fu l’obiettivo di vari raid, ma non subì alla fine gravi danni. Quando gli alleati passarono la linea Gustav, i tedeschi fortificarono un nuovo fronte, la linea Hitler, che passava per Pontecorvo. Nelle campagne si trovano ancora i resti dei bunker.
Alla città per questo motivo è stata conferita la Medaglia d’argento al merito civile il 31 dicembre 1961 e il 30 ottobre 1992, la Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici della sua popolazione. Accanto alle tradizionali coltivazioni dei peperoni e dei fagioli cannellini di S. Oliva, nel periodo francese fu introdotta a Pontecorvo la coltivazione del “tabacco moro”, che ha costituito per molti decenni il principale sostentamento delle famiglie impegnate in agricoltura, grazie alla presenza della Manifattura dei tabacchi, oggi scomparsa.
Le origini storiche del Peperone di Pontecorvo risalgono al 1830, quando il principato di Pontecorvo ricadeva appunto nel dominio della Santa Sede. La nascita del Consorzio Agrario, nel maggio del 1889 ha definitivamente dato un efficace contributo alla coltivazione del peperone che negli anni successivi è sensibilmente aumentata fino a diventare una delle risorse principali della zona. Il Peperone DOP di Pontecorvo ha ricevuto la certificazione nel 2010 e ad oggi è prodotto in provincia di Frosinone, nel comune di Pontecorvo e in parte dei comuni di Esperia, S. Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico. La polpa è sottile, il sapore dolce, la cuticola più sottile rispetto ad altri prodotti corrispondenti allo stesso genere merceologico. Le caratteristiche che lo rendono unico sono l’elevata sapidità e la sua migliore digeribilità associata ad una buccia sottile. Negli ultimi due anni in maniera sinergica Amministrazione comunale, Consorzio di tutela e Coldiretti hanno lavorato per assicurare gli approvvigionamenti necessari a garantire la continuità nelle forniture e commissionato ricerche agronomiche e sperimentazioni tecniche per elevare gli standard qualitativi di un prodotto già eccellente. Aumentare le coltivazioni consente di trasformare un ortaggio in uno strumento di crescita dell’economia locale. Il prossimo obiettivo è rappresentato dall’inserimento nella filiera di giovani produttori pronti ad avviare nuove coltivazioni e dall’individuazione di nuovi canali commerciali sui quali proporre, a più redditizie condizioni economiche, i maggiori quantitativi del peperone cornetto DOP di Pontecorvo.