Sacile
Sacile, attraente città del pordenonese, è il comune più occidentale del Friuli Venezia Giulia. Sorta come villaggio fortificato posto in luogo strategico, all’incrocio di una strada longobarda e di uno dei fiumi più importanti del territorio friulano, il Livenza, diventa città già nel 1190 e si presenta oggi come un perfetto connubio tra terra ed acqua, tra tracce medievali, sviluppo rinascimentale e sapienti ricostruzioni, offrendo emozioni da vivere attraverso i suoi vicoli, ponti e borghi.
Le eleganti architetture veneziane si specchiano nelle placide, trasparenti acque del fiume Livenza e le hanno valso il titolo di “Giardino della Serenissima”, così come il radicato, storico interesse per la cultura e la formazione, quello di “piccola Padova”. Il centro storico, sviluppato sulle due isole formate dal Livenza che qui si divide e ramifica, fa scoprire la grazia cinque-seicentesca dei palazzi nobiliari, del Duomo di S. Nicolò e della Chiesetta della Pietà. Del passato di florido porto commerciale è testimone oggi Piazza del Popolo, con la loggia municipale e la linea di palazzi fondaco porticati. La più importante attrattiva storico-artistica è Palazzo Ragazzoni: al suo interno, un ciclo di affreschi opera di Francesco Montemezzano celebra la figura di Giacomo Ragazzoni con i sovrani europei del tempo.
Con una popolazione di 20.000 abitanti su un’estensione di 32,62 km² a soli 25 metri sul livello del mare, continua a realizzare l’immagine di una città a misura d’uomo.
Il primo programma italiano di tennis per ciechi e ipovedenti nasce a Sacile nel 2014 grazie all’impegno e alla professionalità del coach Eduardo Silva. Gli obiettivi del progetto mirano allo sviluppo sportivo e personale, all’integrazione sociale, al divertimento, alla solidarietà, al superamento delle barriere e degli impedimenti fisici. L’esordio di questa attività sportiva avviene nella palestra dell’Istituto Marchesini di Sacile (oggi si tengono anche in altre palestre della provincia di Pordenone): qui nasce il primo manuale con regolamento e aspetti tecnici. Le prime palline vengono prodotte proprio a Sacile introducendo in una sfera di gommapiuma un dispositivo sonoro che aiuta l’atleta a capire la direzione e la velocità della palla. Le linee del campo sono poste in rilievo per consentire agli atleti di avere nella loro mente la giusta concezione degli spazi. Nel gioco sono permessi tre rimbalzi ed il campo è di dimensioni ridotte rispetto a quello della disciplina convenzionale. Il manuale, così redatto, è stato riconosciuto e autorizzato da IBTA (Associazione Internazionale di Tennis per Ciechi) come elemento per la formazione di istruttori in Italia è ed servito all’Associazione Mondiale per lo sviluppo del programma universale di questo sport.
Al momento, in Italia, il sacilese Eduardo Silva ha già formato 18 istruttori esportando poi il “modello Sacile” in altre province italiane. Questo sport è stato presentato al Forum del Professional Tennis Registry a Brescia e al Simposio Internazionale di Tennis a Milano nel 2014. Nel 2015 l’Amministrazione Comunale di Sacile ha ospitato il 2° Congresso Internazionale di Tennis per Ciechi, al quale hanno partecipato 14 nazioni da tutto il mondo. Nel 2017 è nata la squadra nazionale che ha partecipato in Spagna al primo torneo mondiale. Il prossimo obiettivo che la città si augura di raggiungere presto è il riconoscimento di sport sperimentale presso il Comitato Italiano Paraolimpico. Si può affermare con orgoglio che Sacile è la culla di questa attività a livello mondiale, perché qui sono state create le regole internazionali di questo sport.