San Miniato
San Miniato è una città di 29mila abitanti situata sulle colline a metà tra Pisa e Firenze, nel cuore della Toscana. Che fosse un luogo del buon vivere se ne erano accorti già gli etruschi, i primi ad abitare questi luoghi, e dopo di loro anche i Romani, attratti dalle tantissime falde acquifere. Se ne accorsero anche gli Imperatori e i Re che nel corso dei secoli vi stabilirono la loro dimora e decisero di soggiornarvi, come Federico II e Napoleone Bonaparte.
Il nucleo originario della città risale all’VIII secolo quando un gruppo di longobardi si stabilì su questo colle ed edificò una chiesa dedicata al martire Miniato. Federico II di Svevia eresse nella Città la Rocca (che esiste ancora oggi) dove fece risiedere il suo vicario per la Toscana. Per questa origine germanica la città, di tradizione ghibellina, fu chiamata per tutto il medioevo San Miniato al Tedesco. Dopo aver siglato la pace con Firenze il 31 dicembre 1370, San Miniato adottò il calendario fiorentino in sostituzione di quello pisano e mutò il nome in San Miniato al Fiorentino, e poi semplicemente San Miniato.
Il giovane Napoleone visitò San Miniato per ben due volte: la prima fu per avere l’attestato di nobiltà della propria famiglia – i Bonaparte di Aiaccio avevano infatti lontane origini sanminiatesi e l’attestato gli era necessario per poter accedere all’accademia militare francese; successivamente vi fece ritorno durante la Campagna d’Italia, facendo visita all’ultimo superstite del ramo toscano della famiglia, il canonico Filippo Buonaparte, come testimonia una lapide affissa sul Palazzo Buonaparte. La città rimase fino al 1925 in provincia di Firenze, prima di essere ceduta a quella di Pisa.
L’avvento della seconda guerra mondiale lasciò il segno nella Città per via della strage del Duomo in cui persero la vita 54 persone, e vennero inoltre distrutte una buona parte delle costruzioni medievali, tra cui la Rocca di Federico II, ricostruita negli anni successivi dai sanminiatesi.
San Miniato conserva ancora oggi intatto questo antico fascino, in un perfetto equilibrio tra natura e storia. Città del buon vivere a tutti gli effetti, qui la qualità della vita è ancora un valore e un modo di essere che si sposa perfettamente con il profilo di una Città Slow. Ricca di affascinanti tradizioni artigianali, di preziose opere d’arte, di piazze, botteghe, caffè, ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati, San Miniato a questo ha saputo aggiungere un’importante area conciaria a Ponte a Egola, con un occhio attento alla salvaguardia dell’ambiente, e insieme una qualificata e pulsante zona artigianale. Proprio l’attenzione che si è avuto verso l’ambiente porta San Miniato ad essere luogo prediletto per la ricerca del tartufo bianco, il pregiato tubero che impreziosisce le tavole di tutta Italia e, da ben 47 anni, sede di una delle più importanti Mostre Mercato Nazionali dedicate a questo straordinario prodotto. Ad accompagnare questo fiore all’occhiello ci sono molti altri prodotti della tradizione enogastronomica locale (mallegato, vino tempranillo, carciofo, pomodoro grinzoso, ecc…) a testimonianza della grande qualità di questo territorio. Per apprezzare le bellezze artistiche di luogo così ricco ci vuole tempo: San Miniato svela passo dopo passo i suoi segreti , le sue meraviglie, lo spirito toscano dei suoi abitanti, accoglienti, schietti e ironici. Camminare per le antiche vie del borgo medievale attraversato dall’antica via Francigena, è come ripercorrere i passi dei nostri padri, con un fascino discreto ed intrigante di un luogo magico e senza tempo.