Calvello
Basilicata
Calvello, dal latino caro et vellus (carne e lana), è un piccolo borgo di circa 1923 abitanti, a 730 m. s.l.m. nel cuore della Val Camastra.
Una forte presenza benedettina sul territorio di Calvello è testimoniata dal complesso conventuale di S. Maria de Plano, (fondazione dell’omonimo Priorato) sorto intorno al XII sec., dal cenobio di San Pietro (edificato dai monaci della Congregazione di S. Maria di Pulsano) e dal ponte vecchio in pietra di Sant’Antuono.
Diversi signori e feudatari si sono avvicendati al comando del borgo, esponenti della dinastia normanna, (quasi tutti legati alle comunità monastiche) sveva e angioina i cui feudatari provenivano dalla Francia. Il XIX secolo ha registrato una pagina gloriosa di storia patria calvellese. Per la sua strategica e impenetrabile posizione tra i boschi appenninici, durante il Risorgimento, Calvello fu roccaforte dei moti carbonari che si riunivano clandestinamente nella chiesa S. Maria degli Angeli dove organizzavano le sommosse antiborboniche.
Il territorio è circondato da fitti boschi in cui si estendono sconfinate faggete e castagneti popolate da una ricca fauna e flora, attraversate da sorgenti di acqua e circondate da montagne tra cui si staglia la cima più alta del Monte Volturino ( mt. 1836) e si distingue il Monte Saraceno ove è situato un santuario che ospita la sacra effigie della Madonna, meta di pellegrinaggi ed escursioni turistiche attratte da un paesaggio incantevole. Oltre al convento benedettino, che ospita il museo della canzone napoletana cui si lega l’annuale Festival della canzone napoletana, vi è il castello le cui sale sono state recentemente aperte al pubblico e una di esse ospita un laboratorio didattico della ceramica calvellese, visitato da numerose scolaresche.
La lavorazione della ceramica è un vanto dell’artigianato locale e prende forma in piatti, bicchieri, caraffe ecc.
Calvello è luogo ancorato al suo passato di cui conserva le tradizioni ma al tempo stesso dinamicamente proiettato nel futuro. Investe in politiche energetiche per conciliare, da un lato la presenza di attività estrattive (cui è dedicato anche il Centro di Educazione dell’Energia e del Territorio dove è possibile approfondire la conoscenza della fonte energetica, il petrolio e visitare la mostra fotografica “Il petrolio in Basilicata dal tempo dei pionieri ai nostri giorni 1949-2009”) e dall’altra la promozione di politiche a favore delle energie alternative (in cantiere il progetto “Calvello Borgo Energetico”).