Dolceacqua
Liguria
Il significato del nome del paese, è di antica origine e deriva dal latino “villa dulciaca”, fondo rustico di età romana ottenuto dal nome personale “Dulcius. Un’altra interpretazione accredita l’origine del paese ai Celti, che l’avrebbero chiamato “Dussaga”, modificato poi in Dulsàga e infine in Dolceacqua.
Le più remote testimonianze del popolamento della zona sono rappresentate dai castellari dell’età del Ferro, rozze fortificazioni in pietra a secco ad anelli murari concentrici che occupavano le alture. Il primo documento che cita Dolceacqua risale al 1151; infatti fu proprio nel XII secolo che i Conti di Ventimiglia fecero costruire il primo nucleo del castello alla sommità dello sperone Nel corso dei secoli seguenti, ai piedi del castello, si è sviluppato il centro storico, tra i più caratteristici della Liguria. Nella metà del Quattrocento la crescita dell’abitato portava alla crescita del nuovo quartiere del Borgo, al di là del torrente Nervia; i due nuclei vennero collegati da un elegante ponte a schiena d’asino, a un solo arco di 33 metri di luce.
Se le attività ricreative e di conoscenza dell’ambiente sotto il profilo storico, monumentale ed architettonico possono attrarre ed impegnare il visitatore, altrettanto può dirsi dell’impiego del tempo libero sotto l’aspetto sportivo, per quanto riguarda l’escursionismo, le passeggiate a cavallo e i percorsi in mountain- bike. Nel corso dei secoli l’uomo ha modificato il territorio per adattarlo alle esigenze del suo lavoro. Ha tracciato strade e sentieri, ha costruito ponti, ha innalzato case e Chiese ma soprattutto, anche in questa parte della Liguria ha dovuto competere con le pendenze del territorio e con l’assenza di zone pianeggianti per ricavare gli spazi necessari a praticarvi l’agricoltura. Le fasce costituiscono un vero monumento innalzato ai contadini liguri nel corso degli ultimi mille anni e anche attorno a Dolceacqua non mancano esempi significativi.
Il massiccio terrazzamento delle colline ha risparmiato pochi lembi di vegetazione spontanea, spesso a macchia mediterranea, ma il visitatore interessato alla flora potrà anche osservare numerosi fiori spontanei che nascono all’ombra degli ulivi, lungo il torrente Nervia o nelle zone aride collinari, comprendenti specie che è difficile o impossibile incontrare altrove.
Le escursioni suggerite conducono lungo le antiche mulattiere a conoscere anche questo aspetto non secondario del paesaggio.