Galeata
Emilia Romagna
Galeata è l’erede della città romana di Mevaniola, menzionata da Plinio il Vecchio (visibile l’edificio termale e il teatro). Fra il V e il VI secolo d.C. si pone la costruzione cieli’ Abbazia di S. Ellero e l’edificazione della “Villa di Teodorico” con elegante impianto termale e pavimenti a mosaico policromo nell’area residenziale. Nel corso del XV secolo Galeata passa sotto l’influenza di Firenze rimanendovi per vari secoli, tanto che è ancora oggi percepibile l’influenza toscana amalgamata a quella romagnola, nel dialetto, nelle tradizioni, nella gastronomia. Quest’impronta toscana è evidente nell’architettura e nelle opere artistiche conservate nelle chiese. A documentare l’appassionate storia della Valle del 8idente troviamo, a Pianello, il museo civico Mambrini in cui sono esposti reperti archeologici e artistici, costituisce il centro ideale di un territorio tutto da scoprire, ricco di chiese, resti archeologici, vie silenziose e angoli nascosti. Sul territorio di Galeata sono di notevole importanza il sito archeologico di Mevaniola, visibili l’edificio termale, il piccolo teatro (I sec. a.C.) di tipo greco ellenistico, il cui nome ricorda l’antica Mevania, oggi Bevagna in Umbria; la Villa di Teodorico, dove sono ancora visibili le strutture teodoriciane consistenti in una estesa residenza signorile con un’ampia area termale e la successione di ambienti riscaldati artificialmente e di ambienti freddi, eleganti sale decorate con mosaici pavimentali e parietali e con lastre di marmi illuminate da grandi vetrate. L’Abbazia di Sant’Ellero fondata alla fine del V secolo da Ellero che si ritirò a vita ascetica nell’alta valle del Bidente. La parte più affascinante è la cripta in cui ha luogo un rito religioso legato alla magia della pietra. Inoltre: la facciata romanica in arenaria dominata dal portale con colonnine ornate da figure di monaci e sirene; la cripta in cui è conservato il sarcofago del Santo; la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, edificata nel 1497 per il miracolo avvenuto in un’abitazione di Pianetto dove, una tavoletta raffigurante la Madonna, fu vista piangere e versare dal seno gocce simili al latte; il Musco Civico “Mons. Mambrini” con sede nel convento dei Padri Minori di Pianetto. Nelle caratteristiche vie a porticati fiancheggiate da dimore con pregevoli stemmi nobiliari, emerge il palazzo del Podestà con il marzocco fiorentino, nel quale il leone sorreggere lo stemma della comunità di Galeata.