Galtellì
Sardegna
Galtellì è un paese situato al centro del Golfo di Orosei, lungo la valle del Cedrino e ai piedi del Monte Tuttavista che lo protegge dall’alto e lo separa dalle acque cristalline della costa centro orientale della Sardegna.
Borgo di epoca medievale vive nel mondo reale ma anche in quello più raffinato della letteratura; qui, la scrittrice nuorese Grazia Deledda ambientò la sua opera più nota, “Canne al Vento”. Percorrendo le vie del centro storico è possibile riconoscere i luoghi teatro del romanzo e della storia di Galtellì.
Il paese acquistò prestigio e rilevanza in epoca medievale, tra l’XI e il XIII secolo, quando divenne sede di Curatoria giudicale e di diocesi. Numerose sono le testimonianze sparse nel territorio ad attestarne il lungo e glorioso passato: le domus de janas (3800 a.C); la Basilica di San Pietro e il Castello di Pontes (XI sec); la Chiesa del SS. Crocifisso (XIII); il Museo Etnografico (1700); la casa delle Dame Pintor e il Castello Guzzetti (1900).
Galtellì incanta con il suo paesaggio verdeggiante intervallato da aspre pareti rocciose e dolci colline. Il panoramico Monte Tuttavista, da cui svetta la gigantesca statua del Cristo bronzeo, scruta l’orizzonte verso il Golfo di Orosei. Gli itinerari lungo i sentieri del Monte offrono la possibilità di ammirare diverse specie botaniche e il monumento naturale di “Sa preta istampata”, meta di trekking e free climbing.
Su un tacco calcareo sorge il Castello di Pontes, fortezza costruita tra l’XI e il XII secolo a protezione del confine sud del Giudicato di Gallura e del vicino villaggio, dal quale si snoda l’intreccio di stradine in cui regnano i colori e i profumi di un tempo, che tanto ispirarono la scrittrice Grazia Deledda. Dimore semplici, dalla caratteristica architettura rurale, si integrano con la ricchezza degli edifici religiosi. La antica e modesta Cattedrale Romanica di San Pietro (XI sec.) custodisce al suo interno un prezioso ciclo pittorico mentre la chiesa del SS. Crocifisso ospita la statua lignea del Cristo miracoloso oggetto di alcuni eventi prodigiosi (1612 – 1629).
Il legame con le tradizioni locali, forte e ben radicato, si manifesta soprattutto in occasione delle feste religiose, dettando il calendario annuale della vita comunitaria. È durante la Settimana Santa che si raggiunge il culmine del sentimento religioso dove fede e tradizione si mescolano in antichi riti di origine spagnola.