Lacchiarella
Lombardia
Il nome Lacchiarella (dialetto: Laciarèla) deriva da “Lactariella” che significa “piccola latteria” e tale definizione deve essere attribuita all’abbondante produzione di latte anticamente vantata nella zona. Il paese, di origini romane, sorse e si sviluppò in seguito alla bonifica della pianura. Dall’anno 400 d.C. Lacchiarella subì le disastrose invasioni barbariche: dagli Unni ai Goti e dai Longobardi ai Franchi e agli Ungheri che, nell’898, la saccheggiarono e distrussero con razzie di ogni genere. In seguito al reiterarsi di queste scorrerie, i milanesi eressero il castello di Lacchiarella con la rocca, le torri e il fossato e ne mantennero le truppe fino ai 1275; successivamente, per ridurre costi insostenibili, molti castelli dovettero essere smantellati e questa sorte toccò anche a quello di Lacchiarella. Nel XIII sec. Matteo Visconti, signore di Milano, realizzò nuove opere di fortificazione e fece ricostruire soltanto la rocca, attuale sede del Consiglio Comunale.
A testimonianza delle antiche origini di Lacchiarella, restano anche gli edifici parrocchiali del paese. L’Oratorio di S. Martino, dedicato al santo vescovo di Tours e realizzato probabilmente intorno al 600. Distrutto e ricostruito più volte, fu fatto restaurare nel 1958 da Mons. Felice Falcetti e oggi si possono ammirare le porte in bronzo, con bassorilievi raffiguranti alcuni episodi della vita del santo e i preziosi affreschi. La chiesa principale di Lacchiarella è la parrocchia di Maria Assunta. Eretta nel 1430 fu poi demolita nel 1600 e su quella stessa area fu ricostruita la chiesa attuale in cui fu collocata la bellissima immagine della Madonna.
Negli ultimi decenni Lacchiarella si è notevolmente sviluppata, mutando la sua fisionomia di paese prettamente agricolo in centro industriale, progredendo nel commercio e nell’artigianato.
Lacchiarella fin dai tempi antichi era nota per l’allevamento delle oche. Così dal 1977 i Ciarlaschi, con l’intento di promuovere all’esterno l’immagine del paese, ispirandosi ai giochi tradizionali del 15 e 16 agosto, allora festa patronale e del paese, si sfidano per contendersi il Palio dell’Oca. La disfida si svolge nelle prime tre domeniche di autunno, l’ultima di settembre e le prime due di ottobre, da ciò la manifestazione prende anche il nome anche di Autunno Ciarlasco. I cantoni che si contendono il Palio sono sette e i loro nomi derivano dall’antica toponomastica del paese. I sette cantoni partecipanti al Palio sono: Betula, Municipin, Piaseou, Piss, Pra Vedar, Punt da Legn, San Ruchin.