Noto
Sicilia
Iscritto alla World Heritage List Unesco e Patrimonio Mondiale dell’Umanità assieme alle altre città del Val di Noto, le origini di Noto risalgono al V sec. A. C. e fino al 1693 era eretta sul monte Alveria. Dopo il terremoto fu ricostruita con nuovi stili architettonici a valle, sul colle Meti. Nel periodo Normanno ricoprì il ruolo di capovalle, mentre nell’Ottocento per alcuni anni fu capoluogo di provincia. Dal 1844 è sede di diocesi. La riapertura della Cattedrale (2007) crollata nel 1996 ha rilanciato le ambizioni turistiche e commerciali della città che, nel giro di un decennio, è diventata meta da oltre 200mila visitatori all’anno, con la nascita di oltre 500 attività di vario genere. Ad aprile 2016 ha ospitato in visita ufficiale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Noto è inoltre sede universitaria, fa parte dell’associazione nazionale Città del Vino e si è aggiudicato il premio “Best in Sicily” come miglior comune siciliano per l’offerta enogastronomica.
Con oltre 550 chilometri quadrati il territorio del Comune di Noto è il più esteso della Sicilia, il quarto su scala nazionale. Il centro storico in stile tardo Barocco è stato riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco e i suoi monumenti sono famosi in tutto il Mondo: Palazzo Ducezio, sede comunale, la Basilica di San Nicolò Cattedrale, Palazzo Nicolaci e altri palazzi nobiliari, le chiese di Santa Chiara e San Francesco d’Assisi. Noto, però, non è solo monumenti. Sul territorio comunale ricadono anche due importanti riserve naturali: l’oasi faunistica di Vendicari, a sud verso mare, e Cavagrande del Cassibile, a nord. Esistono contrade collinari dove grandi imprenditori sfruttano le inclinazioni dei terreni e dei raggi del sole per coltivare uva e dare vita a pregiati vini, tant’è che sono 3 le doc prodotte in zona: Siracusa, Eloro e Noto. Il monte Alveria e la vecchia Netum rappresentano, così come la vecchia colonia greca di Eloro, la Villa Romana del Tellaro (che ospita mosaici risalenti all’epoca Romana) o la necropoli del Castelluccio tappe imprescindibili per gli appassionati di archeologica e patrimonio culturale. Sul territorio netino scorrono 4 fiumi (Tellaro, Asinaro, Cassibile e Gioi) mentre le spiagge del litorale ricevono riconoscimenti perché “adatte ai bambini” e “attrezzate per ospitare i diversamente abili”.