Pignataro Maggiore
Campania
La storia di Pignataro, in età romana, è ricondotta a quella della città antica di Cales. In che epoca sia sorto Pignataro Maggiore non è possibile asserirlo con certezza. I documenti più antichi a disposizione ci testimoniano l’esistenza di un Casale di Pignataro in territorio capuano, negli anni 1275-1277;una pergamena dell’archivio arcivescovile di Capua fa menzione di una villa Pignataro per l’anno 1268,quindi Pignataro già esisteva nel XIII secolo. Il 12 e il 14 ottobre del 1943,nei pressi di alcune abitazioni rurali delle contrade Taverna(12 ottobre)e Arianova (14 ottobre)di Pignataro Maggiore, avvennero due stragi naziste, per le quali è stata attribuita al Comune di Pignataro Maggiore la Medaglia d’Argento al Merito Civile. Diverse sono le ipotesi sulle origini del nome Pignataro: esso potrebbe derivare da Pinetarium = luogo di una pineta, dal mestiere dei pignattari (fabbricanti di pignatte)in relazione al mestiere dei primi abitanti, oppure dal nome della famiglia capuana Pignataro.
Pignataro Maggiore sorge in una zona precollinare, di struttura geologicamente composita, con tufiti piroclastiche sovrapposte e formazioni calcaree preappenniniche. Alle spalle della cittadina si innalzano, da Ovest verso Est, il Monte Morata, il Monte Pozzo, il Monte Trone, il Monte S. Angelo, che fanno parte del massiccio dei Monti Trebulani. Il territorio si estende dal preappennino fino alla Pianura Campana, delimitato a Nord dal Vulcano spento di Roccamonfina e a Sud dal fiume Volturno. Il punto più alto del paese è il Convento di S. Croce, posto sulla collina di S. Pasquale, a circa 170 m s.l.m. Pignataro confina a Nord-Ovest e ad Ovest con Calvi Risorta (5.5 km), a Nord-Est con Giano Vetusto (4.5 km), a Est con Pastorano (2.5 km), a Sud con Grazzanise (17 km), a Sud-Ovest con Sparanise (9.5 km) e Francolise (12 km). L’Ulivo è l’albero caratteristico di tutto il territorio pignatarese.
Il Comune di Pignataro Maggiore ha istituito la Denominazione Comunale “De.Co.”, attraverso l’approvazione di un regolamento, con l’obiettivo di censire e valorizzare quei prodotti agroalimentari e le tradizioni legate alla storia e alla cultura del territorio comunale, così da promuoverle e garantirne la sopravvivenza. La nostra Pizza Figliata non poteva non essere fregiata del marchio De. Co.