Rapino
Abruzzo
Rapino, paese del Parco Nazionale della Majella, è un luogo immerso nella tranquillità e nella bellezza di una natura incontaminata, ricco di storia e di forti tradizioni religiose. L’elemento naturale che lo contraddistingue è quello vegetale. La roccia carsica che domina Rapino con le sue grotte e le sue sorgenti è stata, fin dal Paleolitico, dimora quotidiana e luogo di culto; a testimonianza di questa frequentazione ancora visibili e fruibili i siti archeologici della Grotta del Colle, in cui sono stati rinvenuti oggetti in bronzo e vasellame del III sec. a.c. tra cui la celebre iscrizione bronzea in osco “Tavola di Rapino” (Tabula Rapinensis) e la “Dea di Rapino”, nonché di Piano della Civita dove sono ancora evidenti resti di una fortificazione.
Con i suoi 1300 abitanti Rapino è un caratteristico borgo da visitare soprattutto per il rinomato artigianato artistico legato alle ceramiche. Qui nel 1821 nacque il primo ceramista, Raffaele Bozzelli, e numerosi furono gli artisti che operarono nella sua fornace, come Fedele Cappelletti, il più grande pittore di maioliche del sud Italia, e i Cascella, che lasciarono numerose testimonianze. Le più antiche produzioni risalgono al 1840-50, ma le opere più importanti vennero realizzate intorno al 1860-70, raggiungendo negli anni successivi, un’originalità e una produzione che nel tempo caratterizzarono il piccolo borgo. Nel ’900 la ceramica da popolare quale era, cominciò ad essere apprezzata anche da un’ampia fascia di borghesi che la utilizzavano sia per suppellettili che per decorare le pareti delle case. Ancora oggi questa antica arte costituisce un elemento fondante della tradizione artistica del paese grazie alla presenza di botteghe di artigiani locali e alle attività del Museo delle Ceramiche e della Scuola della Ceramica, realizzati nel 2003 all’interno del seicentesco complesso monumentale di S. Antonio. La forte religiosità si esprime attraverso le Chiese presenti sul territorio comunale: tra queste di straordinaria importanza è il Santuario dedicato a Maria SS di Carpineto che si venera ogni anno l’8 Maggio con una solenne e caratteristica processione detta delle “Verginelle” che rimanda a un miracolo compiuto dalla Vergine l’8 Maggio 1794.