Santa Margherita di Belice
Sicilia
Le origini del Comune della Sicilia Santa Margherita di Belice si fanno risalire al 1572 quando il Barone Antonio Corbera, ottenuta la licentia populandi dal re Filippo II di Spagna, ne avviò la costruzione. Nel 1610 con una nuova licentia populandi fu dato il nome di Santa Margherita in onore di una loro antenata Margherita Requenses. Alla fine del 1600, i principi Filangeri, che succedettero ai baroni Corbera, valorizzarono il paese con la costruzione di diversi edifici, quali il Palazzo Filangeri Cutò con il giardino e la Chiesa Madre, piccolo gioiello architettonico con stucchi del Sesta e dipinti del Meli; inoltre, apportarono notevoli riforme favorendo l’aumento della popolazione. Nel 1812 nel Palazzo fu ospite dei principi Filangeri la regina Maria Carolina (la Donnafugata), Ferdinando IV e il figlio Leopoldo di Borbone. Agli inizi del 1900, nel Palazzo vi soggiornò per diversi anni durante l’infanzia e l’adolescenza, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, figlio di Beatrice Filangeri Cutò, autore del celebre romanzo “Il Gattopardo”.
Santa Margherita di Belice si trova in un centro prevalentemente agricolo famoso per la produzione di vini, oli pregiati, ottimi fichidindia e prodotti caseari. I vini vengono fatti con uve selezionate e raccolte con il giusto tenore zuccherino e di acidità; sono prodotti dalle Cantine Sociali: Corbera, Settesoli e Feudo Arancio. Altra cultura tipica della zona è quella dell’olivo: la varietà più famosa è la Nocillara del Belìce, da dove si ricava un olio corposo. Il prodotto tipico per eccellenza è il ficodindia, di cui sono presenti tre varietà: la Sulfarina, la Muscaredda e la Sanguigna apprezzati per bontà, gusto e fragranza, nonchè per le proprietà diuretiche e toniche. Altro prodotto tipico è la “Vastedda del Belìce”, formaggio a pasta filata ottenuta dal latte di pecora dal colore bianco e dal sapore leggermente acidulo. Essa è un’eccellente fonte di principi nutritivi, quali proteine, vitamine liposolubili e sali minerali. Oggi viene riconosciuto come prodotto DOP.
Tra i vari punti di interesse sul territorio, va menzionato il Museo del Gattopardo, collocato all’interno del Parco Letterario, la cui sede è nel palazzo Filangeri Cutò; Palazzo Filangeri di Cutò, edificato, alla fine del 1600, dalla famiglia Filangeri di Cutò, un’ampia facciata con eleganti portali, tribune e finestre; il Museo delle Cere sono presenti i personaggi protagonisti del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti; il Museo della Memoria, la Villa Cutò e il Parco delle Rimembranze.