Sappada
Friuli Venezia Giulia
Un’antica leggenda racconta che intorno al X secolo alcune famiglie in fuga dalla tirannia dei Conti Heinfels si trasferirono da Villgraten – Austria e diedero origine alle borgate nella valle. I primi documenti che attestano l’appartenenza di Sappada al Patriarcato di Aquileia risalgono al tredicesimo secolo (1296). Con la caduta del Patriarcato nel 1420 il paese passa insieme al Cadore alla Serenissima Repubblica di Venezia fino al 1797, conosce dal 1807 al 1814 l’occupazione napoleonica e fino al 1866 il dominio della monarchia asburgica. Sappada rimane legata alla Carnia (UD) fino al 1852, quando viene aggregata alla provincia di Belluno. Con il Regno d’Italia seguono anni di progresso, interrotti dalla Prima Guerra Mondiale: dal 1917 al 1919 la popolazione sappadina viene sgomberata e i profughi ospitati nel territorio di Arezzo. Dopo la seconda guerra mondiale il turismo diventa la principale risorsa economica del paese. Con la L. 182/2017 Sappada/Plodn, isola linguistica germanofona, è stata distaccata dalla Regione Veneto e dal 16/12/2017 aggregata al Friuli Venezia Giulia.
L’economia tradizionale di tipo agro-silvo-pastorale per secoli ha sorretto la vita della comunità sappadina e permesso un sistema di vita autosufficiente. La rapida espansione dell’industria turistica ha inizio dopo la seconda guerra mondiale, grazie all’aumento delle strutture ricettive e alla presenza di impianti di risalita per gli sport invernali. L’interesse per l’escursionismo montano e l’alpinismo ha sviluppato anche un turismo estivo, che ha mutato l’organizzazione del territorio con conseguente abbandono delle attività agricole e artigianali.
Sappada conta circa 1.315 abitanti e l’abitato si estende longitudinalmente per circa 5 km in una valle dolomitica.
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di 15 borgate che si estendono parallelamente al corso del Fiume Piave. Una delle caratteristiche distintive è l’identità linguistica “alloglotta germanofona”: la lingua di questa minoranza storica, il “plodarisch”, è riconosciuta dalla l.n. 482/1999.
Tra le numerose festività sacre e profane che scandiscono i momenti dell’anno una tradizione riconosciuta a livello internazionale è il Carnevale con la figura del Rollate: caratterizzato dalle maschere in legno, intagliate da artigiani locali, si svolge come un tempo in tre domeniche, dedicate ai diversi ceti della società locale.
Il territorio è interessato dalla presenza di aree di tutela, in particolare tre siti di importanza comunitaria (SIC) e alcuni biotopi che, per caratteristiche naturali, si distinguono dal contesto circostante. Molto importante è la presenza del fiume Piave con i suoi ambiti ripariali.