Seconda tappa di Architettiamo la Città
Si terrà stasera alle 18.00 il secondo appuntamento di Architettiamo la Città, un ciclo di incontri promosso dall’Ordine degli Architetti di Torino insieme alle Circoscrizioni per discutere delle trasformazioni della città.
Al centro dell’incontro i quartieri San Salvario, Cavoretto e Borgo Po e i tre interventi urbanistici-architettonici di maggiore rilievo: Torino Esposizioni con ampliamento Facoltà di Architettura e Biblioteca civica. L’obiettivo è riconvertire i 28.000 metri quadri del gioiello di Nervi in nuovo polo culturale, facendone la sede di un nuovo campus di architettura del Politecnico di Torino e della biblioteca centrale.
Libeskind, Perrault, Chipperfield, Kuma, studio OMA, Boeri, Cucinella, Anma e Bolles&Wilson sono tra i 21 studi di tutto il mondo che accettano la sfida; Aimaro Isola (protagonista dell’architettura italiana dagli anni ’50 che ha lavorato anche con Nervi e Morandi) e lo spagnolo Rafael Moneo (premio Pritzker nel 1996 e autore del Museo del Prado di Madrid) gli autori del progetto nominato vincitore a febbraio del 2017.
Il progetto del duo italo-spagnolo Isola-Moneo prevede una nuova piazza ipogea dove troveranno posto le aule e i laboratori del campus di architettura, un ruolo in primo piano alla vegetazione che sostituirà l’asfalto e i parcheggi e due nuovi filari di platani per allungare fino al piazzale davanti Torino Esposizioni lo storico viale che costeggia corso Massimo D’Azeglio.
Carlo Ratti e il suo studio di Torino riqualificheranno e trasformeranno i 20 mila metri quadrati della Caserma La Marmora in un laboratorio urbano per il co-living, il co-making e il co-working. Il progetto, che è stato approvato dal Comune di Torino nella primavera del 2016, prevede un mix di funzioni: dai laboratori per i maker ai moduli abitativi per studenti e giovani strartupper, senza imporre una funzione predefinita e prefissata degli spazi, che saranno infatti aperti a molteplici utilizzi. L’intervento di Carlo Ratti Associati prevede anche la riqualificazione del grande spazio pubblico che ora risulta nascosto da imponenti mura perimetrali. Lo spazio si trasformerà quindi da originaria piazza d’armi a “piazza d’arti”, che potrà accogliere eventi e spettacoli aperti a tutta la città. Infine, per non dimenticare il ruolo dell’edificio durante la Seconda Guerra Mondiale, uno dei sei edifici satellite sarà spazio espositivo, filiale del Museo diffuso della Resistenza.