Edda Cava
La malattia da Sars-Cov-2 (COVID-19) in relazione alla composizione corporea: Malnutrizione e Obesità
La malattia provocata dal virus Sars-Cov-2, definita COVID-19, può presentarsi in forme variabili, da asintomatiche a molto severe. Tra i fattori di rischio per le forme a maggior severità, la malnutrizione per eccesso o per difetto e la composizione corporea giocano un ruolo importantissimo nella risposta all’infezione da SarsCov-2.
Le evidenze scientifiche raccolte durante la pandemia da COVID-19 forniscono informazioni sia sull’impatto della composizione corporea sia su severità e conseguenze della malattia. L’alta prevalenza di obesità e di comorbidità obesità correlata ha raggiunto anch’essa proporzioni pandemiche. ln particolare, l’obesità incrementa il rischio di sviluppare numerose patologie croniche non infettive, ma è anche stata riconosciuta tra i maggiori fattori di rischio per COVID-19, tanto da poterne influenzare la prognosi. L’obesità infatti è stata associata a più alte percentuali di ospedalizzazione nei reparti per acuti o nelle terapie intensive, risultando anche a più alto rischio di ventilazione meccanica invasiva rispetto a persone normopeso. L’obesità è caratterizzata da alterazioni metaboliche e da un basso grado di infiammazione cronica sistemica che, generando un microambiente pro-infiammatorio, può aggravare ulteriormente la produzione di citochine pro-infiammatorie e dunque il rischio della cosiddetta “tempesta citochinica”, in risposta alla sepsi da Sars-Cov-2 o ad altre infezioni secondarie intervenute in seguito a quest’ultima. In aggiunta, le alterazioni metaboliche sono strettamente correlate ad un sistema immunitario compromesso e a risposte carenti contro l’infezione virale, che possono in ultima battuta portare a maggiore suscettibilità alle infezioni ed una più lunga durata di replicazione virale, con una maggiore severità e durata di malattia. L’eccesso di massa grassa (obesità) e la perdita di massa e funzionalità muscolare (sarcopenia), o una combinazione di entrambe (obesità sarcopenica), possono influenzare la funzionalità dell’organismo.
Nel breve termine, queste alterazioni della composizione corporea possono modulare la risposta immunitaria e dunque la suscettibilità al virus, ma anche la risposta infiammatoria, oltre ad alterazioni metaboliche e respiratorie.
Nel lungo termine, le sopracitate condizioni possono inficiare in maniera negativa la prognosi del paziente, prolungando la durata del ricovero ed il tempo necessario alla convalescenza, nonché determinando una maggior fragilità in seguito al ricovero in terapia intensiva e sono in grado finanche di mettere a rischio di possibili disabilità a lungo termine (Long-COVID), fino addirittura ad incrementare il rischio potenziale di decesso. Alcuni test usati come screening per la malnutrizione, nonché alcuni metodi di misurazione della composizione corporea, possono essere predittivi di una prognosi negativa e molto utili ad individuare o diagnosticare i pazienti a più alto rischio, per maggiore severità da COVID-19. Mantenere una dieta sana ed equilibrata, rimanere attivi fisicamente e ridurre gli atteggiamenti sedentari nell’ambito dello stile di vita quotidiano sono fattori particolarmente importanti in individui con obesità, soprattutto nel caso della quarantena legata alla pandemia da COVID-19, al fine di ridurre quanto più possibile le alterazioni metaboliche e conseguentemente quelle immunitarie. Tali strategie sono inoltre di estrema importanza per ridurre il rischio di sarcopenia e di obesità sarcopenica e allo stesso tempo sono cruciali per prevenire una riduzione o anche potenzialmente indurre un incremento della salute cardiorespiratoria, che costituisce un noto fattore di rischio indipendente per le malattie cardiovascolari e metaboliche, ed è stato recentemente riconosciuto come fattore di rischio anche per l’ospedalizzazione da COVID-19.
Tali strategie, che comportano uno stile di vita più sano, potrebbero concorrere, in ultima analisi, a ridurre la morbilità e la mortalità per malattie non solo croniche ma anche acute e infettive, specialmente in pazienti affetti da obesità o in misura ancora più importante obesità sarcopenica. In conclusione, individui a rischio oppure affetti da malnutrizione, sarcopenia, obesità, obesità sarcopenica ed anziani con alterata composizione corporea potrebbero beneficiare di una terapia medica nutrizionale e di attività fisica adattata per migliorare le conseguenze della malattia da COVID-19, sia a breve che a lungo termine.
La nostra ricerca vuole essere uno stimolo per supportare l’implementazione di strategie mirate a prevenire in primo luogo la malnutrizione, ma anche a ridurre la presenza di alterazioni metaboliche che potrebbero compromettere la risposta immunitaria e l’infiammazione cronica di basso grado, soprattutto nel caso dei pazienti affetti da COVID-19.