Leonardo Alberto Sechi
Un consumo alcolico moderato altera la diastole nel cuore degli ipertesi
E’ noto come un consumo eccessivo di bevande alcoliche possa associarsi ad una alterazione funzionale del cuore, che in alcuni casi può anche condurre allo sviluppo di una franca insufficienza cardiaca. L’insufficienza cardiaca si associa ad una dilatazione del cuore e ad una sua perdita di capacità di contrazione che interessa prevalentemente il ventricolo sinistro, la camera cardiaca che svolge la maggior parte del lavoro nel pompare il sangue in tutto l’organismo.
Nei pazienti con ipertensione arteriosa, l’incremento dei valori pressori impone al cuore, ed in particolare al ventricolo sinistro, un eccesso di lavoro. A questo eccesso di lavoro il cuore cerca di compensare con un processo che prende il nome di ipertrofia, che consiste in aumento della massa muscolare cardiaca conseguente ad un aumento di volume delle cellule cardiache. L’ipertrofia ventricolare serve a garantire al cuore l’energia necessaria a vincere la pressione aumentata nell’albero arterioso e pertanto consente alla circolazione di rimanere in uno stato di compenso. E’ questa la ragione per cui una larga parte di soggetti con ipertensione arteriosa hanno un cuore ipertrofico.
Oltre agli adattamenti strutturali come l’ipertrofia, il cuore dei pazienti ipertesi può andare incontro ad alterazioni funzionali. Queste possono verificarsi sia a carico della sistole, ossia della fase del ciclo cardiaco in cui il cuore contraendosi proietta il sangue nell’aorta, ovvero a carico della diastole che è invece la fase del ciclo cardiaco in cui il cuore si riempie con il sangue che gli ritorna dalla circolazione. Nell’ipertensione, il cuore può dunque andare incontro sia ad una alterazione della sistole con una perdita della capacità del cuore di contrarsi, che ad una alterazione della diastole con una perdita della capacità del cuore di riempirsi. La alterazione della diastole, detta disfunzione diastolica, si verifica molto più frequentemente e più precocemente nel cuore dei pazienti ipertesi rispetto alla disfunzione sistolica e anch’essa, come la disfunzione sistolica, può essere causa quando ha raggiunto un determinato grado di gravità, di una insufficienza cardiaca.
Una disfunzione diastolica è quasi regolarmente associata alla presenza di una ipertrofia del cuore in quanto questa lo irrigidisce rendendo più difficoltoso il suo riempimento. Nell’ipertensione arteriosa peraltro, una disfunzione diastolica del ventricolo sinistro può essere presente anche in assenza di ipertrofia. Sono oggi disponibili metodologie che permettono di indagare in maniera assolutamente attendibile e non invasivamente le caratteristiche del cuore con l’ecografia cardiaca.
In considerazione dei danni potenziali causati al cuore dal consumo eccessivo di bevande alcoliche e delle alterazioni della funzione cardiaca presenti nei pazienti con pressione alta abbiamo studiato le relazioni esistenti tra un consumo moderato di bevande alcoliche e le caratteristiche strutturali e funzionali del cuore in un gruppo ampio di pazienti ipertesi seguiti presso il nostro Centro di Eccellenza. Il consumo di alcol è stato valutato mediante dei questionari appositi in 335 pazienti ipertesi in cui è stato effettuato l’esame ecocardiografico.
Dallo studio sono stati esclusi soggetti con precedenti eventi cardiovascolari maggiori, insufficienza renale, disfunzione ventricolare sinistra sistolica e, ovviamente, soggetti con un consumo documentato di alcol superiore agli 80 grammi giornalieri. Una ipertrofia ventricolare è stata osservata nel 21% dei pazienti in studio, mentre una disfunzione diastolica del ventricolo sinistro è stata osservata nel 50% dei pazienti. Il consumo di alcol è risultato esser confrontabile nei pazienti con o senza ipertrofia ventricolare, mentre i pazienti con disfunzione diastolica avevano un consumo di alcol significativamente maggiore rispetto ai soggetti con normale riempimento ventricolare.
Una serie di parametri dell’ecografia cardiaca che valutano la funzione diastolica del ventricolo sinistro peggioravano progressivamente con il crescere del consumo giornaliero di alcol. Un sofisticata analisi statistica detta multivariata indicava che il consumo di alcol dei pazienti ipertesi era in grado di predire la presenza di una disfunzione diastolica indipendentemente da altre variabili influenti come l’età, la massa corporea, la massa cardiaca e la pressione arteriosa stessa.
I risultati dello studio quindi portano a concludere che anche un consumo di alcol moderato si associa ad una iniziale alterazione della diastole in pazienti ipertesi e potrebbe pertanto contribuire allo sviluppo di una insufficienza cardiaca diastolica in questi pazienti.