Veronica Marinelli
Distress psicologico in pazienti sottoposti a sorveglianza per IPMN del Pancreas
Le neoplasie mucinose papillari intraduttali (IPMN) del pancreas sono lesioni pre-cancerose ben note (Adsay et al., 2016). La loro incidenza è progressivamente aumentata nel corso degli ultimi anni a causa dell’ampio uso di tecniche di indagine sempre più efficaci (Laffan et al., 2008; Lee et al., 2010) e probabilmente aumenterà
sensibilmente nel tempo. La maggior parte degli IPMN presenta generalmente un basso rischio di progressione maligna (Crippa et al., 2017) e può tranquillamente essere sorvegliata nel tempo secondo diversi protocolli proposti da linee guida esistenti (Tanaka et al., 2017; European Study Group on Cystic Tumors of il pancreas, 2018). Il quadro clinico più frequente è rappresentato da un paziente senza sintomatologia clinica specifica che accede ad un centro di screening con diagnosi incidentale di presunta IPMN asintomatica. In questi casi, la nuova diagnosi di neoplasia cistica a “comportamento biologico incerto” può alterare profondamente l’equilibrio psicofisiologico della persona che ne è affetta. Le IPMN infatti sono una malattia ancora giovane e i ricercatori sono in una fase molto precoce rispetto alla sua gestione clinica.
Negli ultimi anni diversi studi hanno esplorato il rapporto costo-efficacia dei protocolli di follow-up (Hu Y et al, 2018; Das et al., 2009) nel tentativo di identificare la politica sanitaria più efficace e meno costosa. Da questo punto di vista, è necessario quantificare tutti i fattori in grado di incidere nel delicato equilibrio del rapporto “costo-efficacia”. Uno di questi fattori, e sicuramente ad oggi il meno indagato, è rappresentato dal carico psicologico derivante dai protocolli di sorveglianza chirurgica.
L’ansia legata a una diagnosi incerta dovrebbe essere sempre presa in considerazione quando si delineano nuove politiche sanitarie, poiché può produrre disabilità, come avviene in altre condizioni croniche (Salomon et al., 2015). Inoltre, l’ansia e il distress potrebbero influenzare negativamente l’aderenza ai protocolli di sorveglianza per gli IPMN, compromettendo così la qualità della vita dei pazienti stessi. D’altro canto, però, si potrebbe anche ipotizzare che pazienti con diagnosi di IPMN sottoposti ad intervento chirurgico preventivo non dovrebbero più presentare distress legato a una malattia che è stata completamente eliminata. Tuttavia, recenti studi evidenziano come il loro stato percepito di salute sembra essere in parte ridotto dalle sequele dell’importante resezione pancreatica subita (Benini et al., 2019). Lo scopo del presente studio è di profilare l’impatto psicologico (inteso come qualità della vita, stato di salute percepito, tipo di adattamento e livelli di ansia/distress) di pazienti con diagnosi di IPMN sotto sorveglianza chirurgica. Successivamente, questi risultati sono stati confrontati con quelli di pazienti con la stessa condizione clinica ma sottoposti a intervento chirurgico pancreatico resettivo. Lo studio è stato condotto presso l’Istituto del Pancreas dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona dal 2017 al 2019. Pazienti in sorveglianza chirurgica in carico presso l’Ambulatorio Neoplasie Cistiche Intraduttali Pancreatiche con diagnosi di IPMN sono stati confrontati con pazienti sottoposti a intervento chirurgico per la stessa condizione clinica. Durante la visita medico-chirurgica, ai pazienti è stata somministrato il seguente assessment psicologico standardizzato: the Barratt Semplified Measure of Socio-Economic Status (per la misura dello status socio-economico); the Brief Coping Orientation to Problems Experienced (per la valutazione dello stile di adattamento); the Perceived stress Scale (per la misura dello stress percepito); the Symptom Checklist-90 (per la valutazione di eventuale sintomatologia psico-patologica); the Short Form Health Survey (per la valutazione della qualità della vita). Età, sesso, status socio economico e stile di adattamento sono stati utilizzati come indici per accostare tra loro i pazienti dei due gruppi e per limitare il più possibile potenziali errori. Durante lo studio sono stati profilati duecento pazienti. Dopo l’abbinamento, e quindi una volta reso i due gruppi in studio il più omogenei possibile, sono stati valutati 74
soggetti con IPMN in sorveglianza chirurgica versus 74 pazienti con IPMN sottoposti ad intervento chirurgico pancreatico resettivo. A differenza dei pazienti operati, i pazienti in sorveglianza mostrano punteggi aumentati e statisticamente significativi per sintomi come somatizzazione, depressione e ansia. Hanno anche riportato una ridotta percezione della salute nel dominio del funzionamento fisico. I pazienti sotto sorveglianza per un presunto IPMN sperimentano ansia e distress e si percepiscono meno in salute dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico. Questa riduzione della qualità della vita dovrebbe essere sempre presa in considerazione e giustifica un approccio medico-psicologico integrato in casi selezionati.