Filippo Pesapane
Radiomica rm per predire la risposta alla chemioterapia neoadiuvante nel cancro al seno: analisi di un unico centro di riferimento
Il carcinoma mammario è la patologia oncologica più diffusa nella popolazione femminile rappresenta una delle principali sfide oncologiche a livello globale, con trattamenti che variano notevolmente in efficacia da paziente a paziente. La chemioterapia neoadiuvante (NACT) è un trattamento pre-chirurgico volto a ridurre le dimensioni del tumore, ma la sua efficacia può essere molto variabile. Identificare chi beneficerà di questo trattamento è cruciale per ottimizzare gli esiti e minimizzare gli effetti collaterali. In questo contesto, la radiomica – una tecnologia recentemente introdotta nel campo medico/radiologico – offre un approccio promettente, trasformando l’imaging diagnostico in dati analizzabili per prevedere la risposta al trattamento. Un recente studio approfondisce come le caratteristiche radiomiche estratte da immagini di risonanza magnetica (RM) pre-trattamento possano anticipare la risposta alla NACT, potenzialmente rivoluzionando l’approccio al cancro al seno.
Il nostro centro (Istituto Europeo di Oncologia, Milano, Italia), un istituto accademico leader nella cura del cancro al seno, ha condotto uno studio retrospettivo analizzando i dati di RM mammaria e i risultati clinici dei pazienti trattati con NACT tra il 2017 e il 2019.
L’obiettivo principale era di verificare se le caratteristiche radiomiche, in combinazione con dati clinici e biologici, potessero prevedere efficacemente chi tra i pazienti avrebbe raggiunto una completa risposta patologica (pCR), indicativa di un ottimo esito a lungo termine.
Lo studio ha utilizzato tecniche avanzate di RM con uno scanner da 1.5T. Le sequenze dinamiche T1-pesate, potenziate dall’uso di un agente di contrasto a base di gadolinio, hanno permesso di acquisire immagini ad alta risoluzione dei tessuti mammari. Queste immagini sono state poi elaborate per identificare il volume di interesse del tumore, utilizzando algoritmi di segmentazione avanzati per delineare accuratamente la massa tumorale.
Utilizzando un apposito software, sono state estratte oltre mille caratteristiche radiomiche da ogni VOI, includendo variabili morfologiche, istogrammi e descrittori di texture. Queste caratteristiche sono state poi correlate con i risultati clinici per determinare quali potessero predire efficacemente una risposta alla NACT.
L’analisi ha rivelato che specifiche caratteristiche radiomiche correlate significativamente con la pCR variavano in base al sottotipo molecolare del tumore. Ad esempio, i pazienti con tumori HER2-positivi e di tipo basale avevano una maggiore probabilità di raggiungere la pCR rispetto a quelli con un sottotipo diverso. Il modello combinato clinico-biologico-radiomico ha mostrato un’area sotto la curva (AUC) di 0.83, suggerendo una buona capacità di distinguere i pazienti rispondenti alla terapia da quelli non-rispondenti.
Questi risultati evidenziano il potenziale della radiomica come strumento per affinare la selezione dei pazienti per la NACT, personalizzando i trattamenti basati su una predizione accurata della risposta. Tuttavia, il nostro studio ha anche evidenziato limitazioni, come la sua natura retrospettiva e la sua natura monocentrica, che potrebbero influenzare la generalizzabilità dei risultati.
Inoltre, non sono state esaminate le caratteristiche radiomiche del tessuto peritumorale, che potrebbero fornire ulteriori informazioni predittive.
Le ricerche future dovrebbero mirare a includere un numero maggiore di centri e una maggiore diversità di pazienti per confermare e estendere questi risultati. Inoltre, esplorare la radiomica del tessuto peritumorale potrebbe rivelare nuove metriche predittive importanti per la prognosi e la risposta al trattamento.
In conclusione si può affermare che la radiomica si sta consolidando come una tecnologia rivoluzionaria nella gestione del cancro mammario, offrendo la possibilità di predire la risposta alla NACT in modo non invasivo.
Questa tecnica ha il potenziale di trasformare il trattamento del cancro mammario, personalizzando le terapie per massimizzare l’efficacia e minimizzare i rischi, promuovendo un approccio di medicina di precisione nel trattamento oncologico.
Con ulteriori ricerche e sviluppi tecnologici, la radiomica potrebbe diventare uno strumento standard nell’arsenale diagnostico e decisionale degli oncologi, migliorando significativamente le prospettive di trattamento per le pazienti affetti da carcinoma mammario.