Francesco Montorsi
L’enucleazione endoscopica della prostata con laser ad olmio è associata a complicanze anche in mani esperte
L’enucleazione LASER della prostata con LASER ad olmio (HoLEP) è riconosciuta come una procedura complessa, anche per i chirurghi che hanno completato la loro curva di apprendimento. Questo studio prospettico, condotto presso un unico centro di riferimento di terzo livello, ha valutato i risultati e le complicanze associate alla HoLEP eseguita da un chirurgo di grande esperienza che aveva completato oltre 1600 casi. Lo studio ha incluso 243 pazienti consecutivi con sintomi del tratto urinario inferiore (LUTS) dovuti ad ingrossamento prostatico benigno (BPE). Questi pazienti sono stati valutati utilizzando questionari validati e l’uroflussometria, sia al basale che in diversi momenti durante il follow-up, registrando meticolosamente le complicanze intraoperatorie e postoperatorie.
Lo studio ha arruolato pazienti operati tra settembre 2018 e gennaio 2021. I pazienti sono stati sottoposti a un’approfondita valutazione preoperatoria, comprendente anamnesi medica dettagliata, compilazioni di questionari (IPSS, IIEF, ICIQ-UI-SF, OABq), esame obiettivo, analisi di laboratorio, ecografia e uroflussometria. I criteri di esclusione includevano precedenti interventi chirurgici alla prostata, cancro alla prostata, vescica iperattiva e malattie neurologiche. Sono stati inclusi pazienti con catetere a permanenza, diverticoli vescicali o calcoli vescicali.
La procedura HoLEP prevedeva diverse fasi, dall’incisione all’enucleazione dei lobi della prostata, eseguite da un chirurgo esperto. Il follow-up postoperatorio comprendeva interviste telefoniche e visite cliniche a 1 settimana, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi. I risultati funzionali sono stati valutati utilizzando questionari validati e uroflussometria, mentre le complicanze sono state classificate utilizzando la classificazione di Clavien-Dindo.
Risultati:
– Caratteristiche della popolazione: il volume mediano della prostata era di 87 cm3, con il 59,8% dei pazienti che presentava un volume della prostata superiore a 80 cm3. Una proporzione significativa di questi pazienti (32,1%) aveva un catetere vescicale transuretrale a permanenza.
– Risultati funzionali: a 3 mesi, il 90,1% dei pazienti aveva un picco di flusso maggiore di 20 ml/s e il 74,9% non presentava urina residua postminzionale. I sintomi soggettivi sono migliorati significativamente dal follow-up di 1 mese e sono stati mantenuti fino a 12 mesi dopo l’intervento.
– Continenza urinaria e funzione erettile: il recupero della continenza urinaria è stato graduale, con un tasso del 68% a 1 mese e del 94% a 12 mesi. Il recupero della funzione erettile è stato del 53% a 1 mese e dell’85% a 12 mesi.
– Complicanze: complicazioni clinicamente significative (Clavien-Dindo ≥2) sono state osservate nel 18% dei casi, con probabilità più elevate per i pazienti con un catetere a permanenza preoperatorio. Complicanze intraoperatorie si sono verificate nel 14,8% dei pazienti durante il ricovero, nel 14% entro 1 mese dalla dimissione e nel 4,1% alle date di follow- up successive.
L’enucleazione della prostata secondo la tecnica HoLEP è efficace nel trattamento dei LUTS dovuti alla BPE, ottenendo miglioramenti significativi nella funzione urinaria e nei sintomi soggettivi. Tuttavia, anche nelle mani di un chirurgo di grande esperienza, la procedura è associata a notevoli complicanze e sequele. Una consulenza preoperatoria completa sui rischi e sui benefici della HoLEP è essenziale per la gestione del paziente.
Riepilogo per i pazienti: Il trattamento con LASER ad olmio della prostata offre risultati positivi per la funzione urinaria se eseguito da un chirurgo esperto, anche in casi complessi. Tuttavia, la procedura non è priva di complicazioni e richiede un’approfondita consulenza al paziente in merito ai potenziali rischi e benefici.