Gianluca Pucciarelli
Ruolo protettivo della preparazione del caregiver sulla relazione tra depressione e qualità della vita nelle diadi con ictus
Durante il primo anno dopo l’ictus, i pazienti potrebbero manifestare diverse conseguenze psicologiche come la depressione, problematica che colpisce circa il 30% dei sopravvissuti. La depressione è associata a una diminuzione della qualità della vita (QOL) nei pazienti. Tuttavia, l’ictus ha un impatto negativo non solo sui pazienti ma anche sui loro caregiver informali, che forniscono la maggior parte dell’assistenza durante il processo di recupero. I caregiver informali svolgono un ruolo importante nell’assistere i sopravvissuti all’ictus, ma presentano conseguenze sulla loro salute psicologica, soprattutto durante il primo anno dopo la dimissione. È stato stimato che più del 40% dei caregiver di pazienti affetti da ictus manifestano depressione dopo la dimissione, il che ha un impatto negativo sulla loro qualità di vita. Studi precedenti condotti su altre popolazioni hanno dimostrato che una migliore preparazione dei caregiver informali potrebbe essere associata ad outcomes migliori non solo nei caregiver ma anche nei pazienti. Ad esempio, i ricercatori hanno osservato che i caregiver con una migliore preparazione hanno un burden più basso, meno disturbi dell’umore e contribuiscono meglio alla gestione della patologia; per quanto riguarda i pazienti, è stato dimostrato che una migliore preparazione del caregiver è associata a minori rischi di riammissione in ospedale, a una qualità della vita più elevata e a un migliore recupero. Inoltre, autori hanno anche dimostrato che la preparazione del caregiver può essere facilmente modificata con interventi. In considerazione degli aspetti di cui sopra, varrebbe la pena sapere se la preparazione del caregiver modera la relazione tra depressione e qualità di vita nelle diadi paziente con ictus-caregiver perché un intervento per aumentare la preparazione del caregiver mitigherebbe l’influenza negativa della depressione sulla QOL. Pertanto, questo studio si propone di esaminare il ruolo della preparazione del caregiver nell’associazione tra depressione e qualità della vita nelle diadi caregiver-sopravvissuti all’ictus.
Per questo studio un totale di 222 pazienti con ictus e i loro caregiver è stato arruolato (baseline) durante la dimissione attraverso uno studio multicentrico condotto in diversi ospedali del centro sud Italia dove i pazienti e caregiver furono seguiti e valutati a 3 (T1), 6 (T2), 9 (T3) e 12 (T4) mesi dopo la dimissione. Abbiamo adottato i seguenti criteri di inclusione per l’arruolamento dei pazienti: (1) una diagnosi di ictus confermata dalla tomografia computerizzata o dalla risonanza magnetica; (2) nessuna menomazione fisica preesistente, cancro o insufficienza di organo grave; e (3) non preesistente afasia o disturbi cognitivi (cioè demenza). I criteri di inclusione per i caregiver sono stati (1) identificati come caregiver informale; (2)) avere un’età ≥ 18 anni; e (3) avere la volontà di partecipare allo studio. Se i sopravvissuti hanno dato il loro consenso allo studio e i caregiver no, abbiamo arruolato solo i sopravvissuti.
Di conseguenza, nel campione finale, abbiamo arruolato 414 sopravvissuti all’ictus, di cui 244 avevano anche un caregiver disposto a partecipare. Di queste 244 diadi sopravvissute-caregiver, 222 hanno completato lo studio di 12 mesi e hanno fornito dati per la presente analisi diadica. Analizzando il ruolo di moderazione della preparazione del caregiver sul cambiamento della QOL, la preparazione del caregiver ha moderato significativamente l’associazione tra depressione del sopravvissuto e QOL sociale del sopravvissuto (B = 0,24, P <0,05).
Non sono stati osservati cambiamenti significativi nel tempo per quanto riguarda la qualità della vita fisica, psicologica e sociale dei sopravvissuti.
Al contrario, la preparazione del caregiver ha moderato significativamente l’associazione tra depressione del caregiver e qualità di vita fisica (B = 0,25, P <0,01) e ambientale (B = 0,18, P <0,05) nel tempo (Figura 2). Non sono stati osservati cambiamenti significativi nella qualità della vita psicologica e sociale del caregiver nel tempo.
In questo studio, quando i caregiver dell’ictus erano più preparati, l’influenza della depressione della diade sopravvissuto-caregiver sulla qualità della vita della diade sopravvissuto-caregiver era attenuata. Tra i caregiver più preparati, la depressione dei sopravvissuti all’ictus ha avuto un effetto più debole sulla loro qualità di vita psicologica e ambientale e sulla qualità di vita sociale nel tempo. La valutazione della preparazione del caregiver all’ictus già durante l’accesso del paziente in stroke unit o riabilitazione potrebbe aiutare a motivare i medici e gli infermieri a sviluppare e implementare interventi specifici focalizzati a migliorare la preparazione del caregiver e di conseguenza portare ad un beneficio in termini di salute non solo sui caregiver ma anche e soprattutto sui pazienti.