Piera Soccio
Ricerca di biomarcatori delle vie aeree utili per identificare la fibrosi polmonare progressiva
La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) è una patologia cronica dei polmoni caratterizzata da danni e alterazioni tessutali progressivi di origine sconosciuta.
Questa condizione porta alla formazione di cicatrici (fibrosi) nei polmoni, compromettendo gravemente la funzione respiratoria. Altre malattie polmonari simili possono causare fibrosi progressiva e deterioramento della funzione polmonare, rendendo la diagnosi precoce una sfida. Attualmente, non ci sono test di laboratorio specifici per diagnosticare queste condizioni in modo precoce.
I miRNA sono piccoli frammenti di RNA non codificante che regolano negativamente l’espressione genica a livello post-trascrizionale, influenzando diversi processi biologici e patologici. L’alterazione nella regolazione genica mediata dai miRNA è spesso associata a varie malattie, inclusa l’IPF, rendendoli potenziali biomarcatori rilevanti per questa condizione.
Lo studio ha coinvolto 33 pazienti con IPF e altrettanti con fibrosi polmonare non-IPF presso la SC di Malattie Respiratorie del Policlinico di Foggia, in Italia. I pazienti non-IPF sono stati suddivisi in due gruppi: PPF e nPPF.
Tutti i pazienti hanno completato test di funzionalità polmonare (PFT), test di cammino e broncoscopia con lavaggio bronco-alveolare (BAL). Gli esosomi sono stati isolati dal BAL con la tecnica dell’ultracentrifugazione e caratterizzati mediante Western Blot e Analisi Multiplex dei Marcatori di Superficie. L’RNA totale è stato estratto dagli esosomi e l’espressione dei miRNA esosomiali è stata valutata utilizzando la qRT-PCR. Per confrontare le differenze di espressione tra i gruppi, sono stati impiegati test statistici come l’ANOVA o il test di Kruskal-Wallis, in base alla distribuzione dei dati.
L’espressione di miR-21 negli esosomi del BAL è significativamente più alta nel gruppo di nPPF rispetto sia alla IPF che alla PPF. Questo suggerisce che miR-21 potrebbe essere un utile biomarcatore nella diagnosi differenziale tra PPF e nPPF. D’altra parte, l’espressione di miR-92a negli esosomi è risultata down-regolata nel PPF rispetto all’IPF e ulteriormente ridotta nel PPF rispetto al nPPF. Questa downregulation sembra essere associata alla progressione della fibrosi, indipendentemente dalla diagnosi iniziale. Al contrario, un aumento dell’espressione di miR-92a sembra esercitare un effetto protettivo e caratterizzare le forme di fibrosi polmonare che hanno una progressione più lenta. Questi risultati indicano che miR-92a potrebbe consentire l’identificazione precoce dei pazienti con malattia progressiva, che potrebbero beneficiare della terapia antifibrotica fin dall’inizio.
Per comprendere meglio la natura della malattia e individuare possibili biomarcatori utili per la diagnosi e il trattamento, alcuni ricercatori si stanno concentrando sullo studio di particolari molecole chiamate microRNA (miRNA).
Questi miRNA possono essere trasportati attraverso esosomi, piccole vescicole lipidiche rilasciate dalle cellule nell’ambiente extracellulare. Gli esosomi contengono una varietà di molecole bioattive, tra cui proteine, lipidi, RNA e miRNA, che possono essere trasferite ad altre cellule per influenzarne la funzione e il comportamento.
Il ruolo dei miRNA esosomiali è stato dimostrato in diverse malattie polmonari interstiziali, suggerendo che queste molecole potrebbero essere utilizzate come marcatori prognostici della malattia. Seguendo queste considerazioni, l’obiettivo del nostro studio è stato valutare le variazioni nell’espressione di due miRNA esosomiali, miR-21 e miR-92a, nel lavaggio bronco-alveolare (BAL), al fine di evidenziare le differenze tra IPF, fibrosi polmonare progressiva (PPF) e fibrosi polmonare non progressiva (nPPF).
diagnostici specifici per la fibrosi polmonare idiopatica (IPF) nel lavaggio bronco-alveolare (BAL) è molto promettente.
La necessità di identificare marcatori di progressione deriva dalla variabilità nel decorso clinico dell’IPF, che può essere graduale o rapido, con rischi di mortalità precoce. Identificare i pazienti a rischio di progressione è difficile, quindi si cercano modelli predittivi basati su parametri come i miRNA. Attualmente, non ci sono studi simili che utilizzano questi due microRNA come biomarcatori diagnostici per la fibrosi polmonare.
I risultati indicano che la ricerca di biomarcatori progressiva o non progressiva, ma alcuni studi indicano il ruolo importante dei miRNA nella progressione della malattia.